Israele attacca ancora l'Iran in Siria alla vigilia di un nuovo incontro tra Putin e Netanyahu
Nella notte di domenica, aerei militari israeliani, hanno bombardato in Siria, per la terza volta dall'inizio dell'anno, la base aerea T4, nei pressi di Homs. La base ospita forze militari iraniane.
La notizia è stata confermata dall'agenzia nazionale siriana Sana che ha confermato che circa sei missili hanno causato alcuni danni nelle vicinanze della base, ma senza causare morti o feriti. Altri missili, invece, sono stati intercettati dalla contraerea.
L'attacco assume particolare rilievo non solo perché riafferma la posizione di Israele nei confronti dell'Iran, secondo la quale la Siria, nelle intenzioni di Teheran, dovrebbe diventare una specie di base per lanciare un attacco contro lo Stato ebraico, ma anche perché riafferma il tema alla vigilia dell'ennesimo incontro tra Putin e Netanyahu.
Il primo ministro israeliano incontrerà il presidente russo mercoledì prossimo, l'11 luglio, a Mosca, dopo essersi visti già a Maggio. Se Netanyahu può bombardare installazioni militari iraniane in Siria - con entrambi i Paesi nella sfera di influenza di Mosca - può farlo solo a precise condizioni e facendo ben attenzione a non colpire direttamente installazioni e interessi russi in loco.
Per questo, Netanyahu andrà di nuovo in pellegrinaggio a Mosca, probabilmente soprattutto per rassicurare un "quasi" vicino sicuramente alquanto ingombrante come la Russia che già negli scorsi mesi ha fatto intendere di non apprezzare, sicuramente in Siria, uno scontro militare tra Israele e Iran.