"Tutti parlano di inserire un ballottaggio nella legge elettorale, ma il ballottaggio sono le prossime elezioni. Quindi dico a Salvini, adesso chiediamo insieme di andare a votare, e facciamolo finalmente questo secondo turno a giugno.

Visto che i partiti hanno paura del cambiamento. Allora facciamo scegliere ai cittadini tra rivoluzione e restaurazione."



Quelle sopra riportate sono le parole che concludono il discorso che il capo politico dei 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha diffuso via facebook in un video, annunciato già ieri sera, in risposta all'intervento di Renzi alla trasmissione tv Che Tempo che Fa.

Di Maio non appare per nulla preoccupato dal risultato delle regionali in Friuli dove la Lega ha ottenuto il 30% delle preferenze (ma con neppure il 50% dei votanti), facendo dire a Salvini che "dopo i Molisani, anche donne e uomini del Friuli Venezia Giulia ringraziano il PD per l’egregio lavoro svolto e salutano Di Maio & Compagni."

La logica di Luigi Di Maio del fare qualcosa di utile e di concreto per gli italiani, riassunta nel video, basata sulla chiarezza e sulla trasparenza di un contratto di governo è sicuramente disarmante.

A tale logica, Salvini ha risposto con quella delle poltrone cercando di non dimenticare le necessità imprenditoriali del suo alleato Berlusconi - il cui partito ha avuto come linea politica quella ben rappresentata da Cetto La Qualunque, personaggio di Antonio Albaese - mentre il Pd ha risposto con quella di Renzi, il cui unico scopo è di inseguire in maniera ossessionata il potere, fregandosene del consenso e del parere degli elettori.

A testimonianza di ciò, l'ultima trovata di ieri sera, quando l'ex segretario Pd ha avuto il coraggio, o forse meglio la faccia come il ..., di affermare di poter al massimo concordare con le altre forze politiche delle nuove regole, partendo da una nuova Costituzione per dar vita ad una Repubblica presidenziale, alla francese! Naturalmente, Renzi, tale proposta di "così scarso rilievo", si è dimenticato di comunicarla a chi lo ha votato prima del 4 marzo. Ma per lui è normale!

A sentire certe affermazioni viene da chiedersi se Renzi sia un idiota all'ennesima potenza oppure sia solo talmente arrogante da credere che gli idioti all'ennesima potenza siano invece tutti gli altri italiani.

In ogni caso, questo è lo scenario deprimente della politica in questo Paese... tanto deprimente che, incredibilmente, un Luigi Di Maio qualunque sembra addirittura uno statista... e pure capace!