Il Campo Progressista di Giuliano Pisapia organizza a Roma e Torino, due appuntamenti il 7 ottobre per parlare, rispettivamente, di ambiente e cultura.

Come è possibile leggere in entrambi i manifesti che ne riassumono i contenuti, i temi trattati sono "alti", assolutamente in linea con quanto ci si attenderebbe da una politica sensibile all'innovazione, ma tenendo sempre sotto controllo anche alcuni elementi che riguardano qualsiasi progetto politico che voglia definirsi di sinistra, come inclusività e giustizia sociale.

Inoltre, tra gli interventi della giornata, anche quelli di alcuni parlamentari di MDP.

Questa premessa per porsi una domanda che, ogni giorno che passa, si fa sempre più pressante riguardo Pisapia ed il suo movimento d'area che ne supporta l'agire politico... MA CHE CAVOLO VUOLE FARE?

Da una parte, l'ex sindaco di Milano promuove programmi di sinistra, dall'altra parla di inclusività e, per non farsi mancar nulla, dopo aver dichiarato che vuole riunire la sinistra, alla prima occasione, ecco i distinguo con MDP perché hanno avuto l'ardire di criticare per l'ennesima volta le scelte politiche del Partito Democratico o, addirittura, quelle di Renzi!

Nonostante la simpatia e l'umana comprensione che uno può avere per Pisapia, qualunque elettore che aspiri a votare un partito che faccia cose di sinistra non può credere e sperare che il PD di Renzi abbia un qualche futuro ripensameto in tal senso.

Anche una persna poco avveduta, e non dovrebbe essere certo il caso di Pisapia, ha ormai ampiamente compreso e digerito il fatto che l'esperienza politica di Renzi

a) non ha nulla a che fare e nulla a che vedere con la sinistra,
b) e riguarda unicamente la sua aspirazione ad un incarico di potere che possa soddisfare il suo smisurato ego, inversamente proporzionale alle sue capacità e direttamente proporzionale al suo innato bisogno di mentire.

Da parte di Pisapia, volersi intestardire nell'essere qualilficato da Renzi come alleato di un'unioine di centrosinistra, tra l'altro senza sapere quale sarà la legge elettorale su cui saremo chiamati a votare, è perlomeno incomprensibile, oltre che politicamente folle.

Se Pisapia pensa di creare un movimento di sinistra credibile, si preoccupi di creare un partito credibile che abbia un programma credibile e che possa autonomamente vincere le elezioni. Nel caso in cui, richieda o venga richiesto per un allenanza, può contrattala sussessivamente dopo il voto su un programma pubblico, ben definito e inappellabile... Germania docet.

Creare un partito adesso per autenticarsi, prima del voto, come ruota di scorta del Partito di Renzi è strategicamente sbagliato, logicamente folle e praticamente inutile... perché nessuno che si aspetti di votare per un vero partito di sinistra a questa "cosa" che Pisapia vuole organizzare darebbe mai un voto.

Epuure non sembra un concetto tanto complicato da capire!