Toscano di Buonconvento, provincia di Siena, dove era nato 71 anni fa, Mauro Bellugi è venuto a mancare questo sabato per le complicazioni che gli ha causato il contagio da coronavirus, di cui era stato vittima lo scorso novembre. Affetto da sempre da una forma di anemia mediterranea, la Covid gli aveva causato l'amputazione di entrambe le gambe per ischemie ai vasi capillari.

Difensore cresciuto nelle giovanili dell'Inter, con cui ha collezionato 90 presenze vincendo uno scudetto nella stagione 1970/71, Bellugi in carriera ha vestito anche le maglie di Bologna, Napoli e Pistoiese, di cui all'inizio degli anni '80 è stato anche vice allenatore.

In Nazionale ha disputato 32 gare, prendendo parte ai Mondiali del 1974 e del 1978 e al Campionato Europeo del 1980.


In memoria di Bellugi, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha disposto l'effettuazione di un minuto di raccoglimento su tutti i campi:"È un grande dolore per il calcio italiano - ha dichiarato Gravina -. Mauro è stato un protagonista importante della nostra storia comune. Oltre alle capacità in campo, ne ho apprezzato le qualità umane e la sua straordinaria forza d'animo, soprattutto in questo periodo di sofferenza".

"La scomparsa di Mauro Bellugi - ha scritto l'Inter in una nota - è arrivata come una stilettata al cuore di tutti gli interisti, ma non solo. Ed è arrivata alla vigilia del Derby di Milano. Impossibile non omaggiare un calciatore e un uomo che ha incarnato tutti i valori dello sport e della vita, dipingendoli di nerazzurro".

L'Inter ricorderà Bellugi nel derby di domenica indossando il lutto al braccio.