Comunicato stampa della presidenza del Consiglio dei ministri:
"In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell'informazione, la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell'intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), compresi i giornalisti.Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità, è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio. ACN ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette. Non è stata comunicata ad ACN l'identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy.Dalla medesima interlocuzione si ricava che le utenze fino ad ora coinvolte appartengono a numeri con prefissi telefonici riconducibili, oltre all’Italia, ai seguenti Paesi: Belgio, Grecia, Lettonia, Lituania, Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia.WhatsApp Ireland Limited è la società di Meta che opera nel mercato europeo, il che spiega perché le informazioni emerse riguardino esclusivamente Paesi dell’Unione Europea.Per ogni altra questione di competenza dell’intelligence relativa all’uso degli strumenti in questione, la Presidenza del Consiglio conferma la sua disponibilità a riferire all’organismo parlamentare preposto al controllo dell’attività dei servizi (Copasir)".
Tale nota è riferita a quanto pubblicato dal Guardian:
"Quasi 100 giornalisti e altri membri della società civile che utilizzano WhatsApp , la popolare app di messaggistica di proprietà di Meta, sono stati presi di mira da uno spyware di proprietà di Paragon Solutions, un produttore israeliano di software di hacking, ha affermato venerdì la stessa azienda.I giornalisti e gli altri membri della società civile sono stati avvisati di una possibile violazione dei loro dispositivi, con WhatsApp che ha dichiarato al Guardian di avere “elevata certezza” che i 90 utenti in questione fossero stati presi di mira e “probabilmente compromessi”.Non è chiaro chi ci fosse dietro l'attacco. Come altri produttori di spyware, il software di hacking di Paragon è utilizzato da clienti governativi e WhatsApp ha affermato di non essere stata in grado di identificare i clienti che hanno ordinato i presunti attacchi".
In Italia, ad essere spiati sono stati, al momento, il direttore di Fanpage, Fabio Cancellato, e uno dei capomissione tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans, Luca Casarini.
Questo è al riguardo il comunicato della ong Mediterranea:
Venerdì 31 gennaio, con una comunicazione ufficiale, Meta, la società proprietaria del servizio di messaggistica Whatsapp, ha informato Luca Casarini, uno dei nostri capomissione e tra i fondatori di Mediterranea, che il suo telefono era stato violato da una operazione di “spyware” ad alto livello, attraverso l’uso di un software definito “tra i più sofisticati al mondo”.Meta consigliava di cambiare subito il cellulare e di rivolgersi ai propri consulenti, un team di ricerca basato all’Università di Toronto, “The Citizen Lab”. Quasi contestualmente testate e agenzie giornalistiche internazionali, davano la notizia della violazione dei sistemi di sicurezza di Whatsapp, che coinvolgeva 90 “target” in tutto il mondo, in particolare attivisti della società civile e giornalisti.Il software utilizzato per effettuare l’infiltrazione spyware è chiamato “Paragon” ed è messo a punto dalla società israeliana “Paragon Solution”, che ha dichiarato di averlo fornito “al governo degli USA e ad altre agenzie governative di intelligence di paesi alleati”.Gli esperti di The Citizen Lab stanno effettuando approfondite ricerche sul telefono di Luca e nei prossimi giorni sarà possibile sapere da quanto tempo durava questa operazione. Oltre a individuare che caratteristiche abbia avuto nel carpire messaggi, contatti e materiale audio, video e fotografico.Siamo già a conoscenza di altri casi, in Italia e all’estero, che coinvolgono difensori dei diritti umani, attivisti e giornalisti di inchiesta. Sappiamo anche che per quanto riguarda Luca e altri, l’attività di soccorso in mare, e di aiuto alle persone rinchiuse nei lager libici o deportate nel deserto, sono al centro delle attenzioni dei Servizi Segreti italiani, in particolare l’Aise che opera in Libia e in Tunisia.Ma sapremo di sicuro qualcosa in più, dopo la conclusione delle investigazioni civili che stiamo conducendo grazie al supporto di team specializzati.Qualche domanda sorge spontanea: il Governo italiano ha autorizzato una simile operazione? I Servizi Segreti italiani si avvalgono del software Paragon?Intanto a chi pensa di farci paura, attraverso il messaggio che in nome della “ragion di Stato” tutto è permesso, rispondiamo con la serenità di chi non ha nulla da nascondere: noi proviamo in ogni modo a salvare le vite, al contrario di chi invece lascia morire migliaia di persone in mare o nel deserto. Noi non abbiamo rapporti con torturatori e trafficanti di esseri umani, al contrario invece di chi li protegge dai mandati di cattura internazionali per crimini contro l’umanità. Allo stato di paura, della violazione dei diritti umani, della ferocia contro i più deboli, noi disobbediamo per essere “lievito di speranza e germe di un mondo nuovo”, fondato sulla solidarietà e sulla fraternità umana.Useremo anche questa ennesima prova per imparare ad organizzarci meglio e per continuare insieme agli ultimi del mondo, il cammino della “cospirazione del bene”.Solidarietà a Luca e a tutte le persone che sono il bersaglio delle attenzioni morbose di chi si pensa potente e fa la faccia feroce, ma poi scappa davanti alla verità.
Dopo che quanto avvenuto è diventato di pubblico dominio, il quotidiano britannico The Guardian, citando fonti confidenziali, ha fatto sapere che Paragon avrebbe annullato il contratto stipulato con il Governo italiano per violazione del codice etico. Alcune ore dopo, anche il quotidiano israeliano Haaretz ha confermato la notizia.
Pochi giorni fa, la stessa azienda aveva detto che il software di spionaggio in questione viene venduto a "governi alleati" degli Stati Uniti, e che il suo scopo non è essere utilizzato per sorvegliare attivisti e giornalisti.
Stando a quanto riportato da fonti anonime al Guardian, Paragon aveva già sospeso il contratto "per estrema cautela" già venerdì scorso, quando le accuse erano emerse le prime accuse. Mercoledì, poi, l'azienda avrebbe determinato che l'Italia non aveva rispettato i termini di servizio e il quadro etico imposti dal contratto e questo avrebbe portato al suo annullamento.
Secondo quanto riportato da Haaretz, in Italia Paragon avrebbe avuto due clienti, un'agenzia delle forze dell'ordine e una di intelligence.
Sulla vicenda il Movimento 5 stelle ha depositato un'interrogazione parlamentare e lo stesso ha fatto il Partito democratico. Dopo il caso Almasri si prospetta una nuova gatta da pelare per Meloni e il suo governo: il caso Paragon.
Questo il commento di Nicola Fratoianni, AVS:
"Chi è Stato? Sono due anni che il governo e Giorgia Meloni accusano il mondo intero di ordire complotti ai loro danni, ma questa ennesima brutta storia di giornalisti con la schiena diritta e attivisti politici di sinistra spiati e intercettati come fossero criminali, sta facendo emergere una situazione ben diversa da quella che il governo raccontava.E a questo punto si potrebbe scoprire che chi fa complotti sono proprio loro.Ieri per tutto il giorno il governo negava di avere responsabilità nelle azioni di spionaggio ai danni di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, e Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, e di altre 5 persone.E però stamattina due autorevoli quotidiani The Guardian e Haaretz smentiscono il governo utilizzando proprio la voce dell’azienda israeliana che fornisce i potenti software-spia. E si scopre così che l’azienda “Paragon” ha interrotto i rapporti commerciali con l’Italia curiosamente proprio nella giornata di ieri perché l’Italia avrebbe violato le policy etiche sulla privacy nell’utilizzo dello spyware.E ci tengono a chiarire che loro forniscono servizi informatici esclusivamente a governi e agenzie dei governi.Quindi? Meloni e il governo sapevano? Chi ha disposto intercettazioni per giornalisti e attivisti politici? Questo è il governo che vuole mettere le catene alla magistratura nelle indagini contro la mafia e non vuole che si utilizzino le intercettazioni, ma poi accetta che vengano spiati politici e giornalisti?Chiariscano il prima possibile. E ancora una volta, Meloni venga a spiegare in Parlamento e al Paese".