"Papa Francesco ha ricevuto recentemente il fondatore del quotidiano La Repubblica in un incontro privato in occasione della Pasqua, senza però rilasciargli alcuna intervista.

Quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre".

Questo è quanto ha riportato ieri in un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, dopo la pubblicazione su Repubblica di un articolo in cui Scalfari riassumeva l'incontro con tanto di domande e, soprattutto, risposte corredate da virgolette.

A causare l'intervento della Sala Stampa vaticana è stato, quasi certamente, il seguente passaggio.

Domanda (di Scalfari):«Santità, nel nostro precedente incontro lei mi disse che la nostra specie ad un certo punto scomparirà e Dio sempre dal suo seme creativo creerà altre specie. Lei non mi ha mai parlato di anime che sono morte nel peccato e vanno all’inferno per scontarlo in eterno. Lei mi ha parlato invece di anime buone e ammesse alla contemplazione di Dio. Ma le anime cattive? Dove vengono punite?»

Risposta (di papa Francesco): «Non vengono punite, quelle che si pentono ottengono il perdono di Dio e vanno tra le fila delle anime che lo contemplano, ma quelle che non si pentono e non possono quindi essere perdonate scompaiono. Non esiste un inferno, esiste la scomparsa delle anime peccatrici...»

Il Papa che afferma pubblicamente che non esiste l'inferno è roba che avrebbe potuto far drizzare i capelli in testa al mondo del conservatorismo cattolico che crede esclusivamente in una spiritualità religiosa che, spesso, sconfina pure nella magia e nella superstizione. E questo per quanto riguarda solo la gerarchia della chiesa.

A quel mondo dobbiamo poi aggiungerci poi i conservatori laici che, soprattutto per interessi di bottega, confondono e mischiano religione e politica in nome, per l'appunto, del bene e del male e, di conseguenza, paradiso e inferno. Così, come avrebbe fatto, ad esempio, una Binetti ad incassare il dissolversi dell'inferno dopo le estenuanti e dolorose punizioni quotidiane che si infligge per poter meritarsi di andare in paradiso?

Infine, da non dimenticare le schiere di fedeli, più o meno credenti o distrattamente credenti, ma soprattutto prudenti, che dicono di credere perché è più conveniente del non credere (non si sa mai). Come avrebbero potuto reagire alla notizia che l'inferno non esiste dopo che è stato fatto credere loro che la rappresentazione che Dante ne ha dato in un'opera letteraria corrisponde verosimilmente alla realtà? E dove andrebbero a finire diavoli e demoni (messi addirittura in uno stesso calderone) su cui alcuni hanno pure dissertato costruendone origini e identificandoli anche per nome?

Un problema enorme che avrebbe potuto causare un terremoto di proporzioni incredibili, di cui non si sarebbe neppure potuto immaginare la portata. Quindi, è per questo che è arrivata la smentita del Vaticano, per rimettere le cose a posto.

Ma realmente Scalfari ha riportato la parole del Papa modificandole fino a cambiarne il senso? Difficile da credere, soprattutto leggendo la smentita del Vaticano: "Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre".

Non è che il Papa non abbia detto ciò che ha detto e non è neppure che non lo pensi... semplicemente il Papa sa benissimo che certe cose non possono essere dette ai fedeli e che per potergliele dire è necessario far passare anni, in modo che a certi concetti vengano abituati gradatamente, in modo che possano maturare senza creare traumi e, soprattutto, domande e raffronti imbarazzanti con quanto sostenuto in passato.

Il limbo è sparito ad un tratto, con un colpo di bacchetta magica di Benedetto XVI. Nessuno ha detto niente, eppure chiunque abbia fatto il catechismo nel passato sa bene che il limbo era uno dei punti principali dell'insegnamento della dottrina cattolica! Ultimamente, però, era stato accantonato... fatto decantare, fino a farlo dimenticare. Ma per far fuori l'inferno, che è la vera arma di ricatto per legare al cristianesimo sia i fedeli occasionali che i baciapile più accaniti, il passo deve essere ben ponderato.

La Chiesa è come il gran cancelliere Ferrer nei Promessi Sposi che, rivolgendosi al proprio cocchiere, lo invita a procedere avanti, ma con prudenza. Per questo la Cei ha introdotto una nuova traduzione dei vangeli in cui l'inferno è scomparso, sostituito dagli inferi, con cui indicare più correttamente il termine Ade, quello che per i greci era semplicemente il regno dei morti.

Non appena saranno trascorsi gli anni ritenuti necessari, allora la Chiesa comincerà a spiegare ai fedeli che dell'inferno si può anche fare a meno... più o meno come il limbo. Ci vuole solo un po' di pazienza e molta prudenza.

Scalfari non è bollito come qualcuno ha ingenerosamente scritto... è solo che non lo ha ancora capito.