Nicola Zingaretti, l'unico superstite di un PD che sta affondando, fa la voce grossa e impone la sua candidatura alla segreteria DEM.

Una mossa  a sorpresa del neo governatore del Lazio che scende in campo per la segreteria Pd dopo le dimissioni di Matteo Renzi.

«Io ci sarò. - Ha risposto così Zingaretti a Repubblica a proposito delle primarie del Pd, aggiungendo - anche alle primarie, non escludo nulla».

Sull'intesa per un possibile governo con il Movimento 5 Stelle, il suo giudizio è stato invece netto: «Restiamo all'opposizione». 

Si va verso le primarie dunque, verso il voto interno che in passato ha creato non poche polemiche. In teoria dovrebbe essere un passaggio democratico importante ma, in realtà, le primarie del PD hanno rappresentato il più geniale imbroglio degli ultimi anni.

Firme false, nomi fittizi, tessere in bianco... un "misfatto perfetto" sul quale, a Salerno, è in corso un'inchiesta della DDA, un fascicolo aperto nel 2013 nelle mani del PM Vincenzo Montemurro, che potrebbe portare nuovi ed ulteriori guai alla già disastrata situazione del PD in Campania e non solo.