Si parlerà anche di psicofarmaci, tra miti e importanza reale, al congresso “Medicina e pseudoscienza. La salute tra scienza e falsi miti nell'era 2.0: dalla ricerca, ai vaccini, al cancerogeno, agli psicofarmaci”, promosso e organizzato dal Gruppo C1V e in programma a Roma per il 7 e l'8 aprile.

Tra i relatori Matteo Pacini, psichiatra e psicoterapeuta, membro fondatore e docente dell'Istituto di scienze del comportamento “G. De Lisio” e con all'attivo, tra l'altro, esperienze di ricerca e formazione presso l'Università di Pisa. Queste alcune sue dichiarazioni che anticipano in breve l'intervento previsto in occasione dei lavori congressuali. “L'espressione “prendere psicofarmaci” - dichiara Pacini - dovrebbe, a rigor di logica, far tirare un sospiro di sollievo. Invece fa un effetto totalmente opposto, perché il pensiero diffuso sul malessere mentale e sulle sue cure si fonda su questa legge non scritta: negare la presenza della malattia mentale finché si può, e quando essa è evidente evitare di finire nel tunnel dei farmaci”.

L'anello mancante - prosegue Pacini - è quello della malattia. Senza l'idea di cosa sono i disturbi mentali, dai più banali ai più seri, i luoghi comuni sulle cure raggiunge picchi di assurdità: chi prende i farmaci “diventa dipendente”, ad esempio, o “non può più smettere”, se uno inizia certe cure “deve curarsi a vita”, e così vià”. Da qui anche il ricorso alle cosiddette medicine “alternative”, cioè a quelle cure “che di alternativo - sottolinea lo psichiatra - hanno senz'altro l'assenza di basi scientifiche”. 

Per Pacini, è necessario ripartire dalla “consapevolezza che il cervello si ammala e che le malattie come il panico, la depressione, fino alle gravi psicosi altro non sono se non le malattie che riguardano una parte del cervello. È allora - conclude - che le cure smettono di essere un demone, una maledizione, una profezia nefasta che si avvera, e diventano strumenti, armi di difesa e anche soluzioni”.

Pacini parlerà nell'ambito di una sessione pensata per fare chiarezza sui miti e le credenze che ruotano attorno al tema degli psicofarmaci, spesso rappresentati con accezione negativa al di là delle evidenze scientifiche e dei risultati della ricerca. Per questa specifica parte del congresso, è previsto anche l'intervento dello psicologo Daniel Bulla concentrato sull'informazione e le false notizie in circolo soprattutto attraverso il web. Degli effetti psicobiologici del placebo discuterà invece Giorgio Dobrilla, primario gastroenterologo emerito presso l'ospedale di Bolzano, giornalista e scrittore scientifico, responsabile scientifico del congresso. Moderatore sarà Armando De Vincentiis, psicologo, psicoterapeuta, direttore per C1V Edizioni della collana di divulgazione scientifica “Scientia et Causa”.

Le due giornate formative valgono nove crediti Ecm (Educazione continua in medicina) grazie alla collaborazione con la Sifop, “Società italiana di formazione permanente per la medicina specialistica”. Ai fini Ecm, l'inziativa è rivolta a biologi, farmacisti, infermieri, medici e psicologi. Possono inoltre iscriversi e ricevere un attestato di partecipazione altri professionisti della salute, ma anche i medici specializzandi, e i laureandi e i dottorandi in discipline mediche, in scienze infermieristiche, biologia, farmacia e psicologia.

Per saperne di più sul programma, sui nomi dei relatori e su come iscriversi è possibile visitare il sito

www.c1vedizioni.com