Sabato scorso, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, rilasciava la seguente dichiarazione:

«Tutti vorremmo riaprire tutto e rivivere le relazioni come prima dell'arrivo del Covid-19, ma il ritorno alla vita sociale e alle relazioni economiche dobbiamo farlo con prudenza. Ogni giorno facciamo un piccolo passo che possiamo permetterci, ma ogni giorno il passo non deve essere mai più lungo della gamba... è quello che stiamo facendo dal primo giorno della crisi.Anche le relazioni tra i diversi livelli istituzionali sono cambiate e le abbiamo adattate a questa nuova normalità che ha modificato la vita di ognuno di noi.Insieme, con lealtà, ce la faremo. Siamo usciti dalla crisi sanitaria più acuta e ora dobbiamo tornare a produrre valore tutelando il lavoro e difendendo sempre la salute».

Parole, però, che non sono state sufficienti a fare da contrasto al desiderio di normalità espresso dal molti italiani nel fine settimana appena trascorso, tanto che alcuni si sono comportati come se i due mesi di confinamento fossero un qualcosa avvenuto anni addietro.

Così ha commentato lo stesso Boccia in un'intervista alla Stampa:

«Non siamo sorpresi per quel è accaduto in questo fine settimana. Ma se è comprensibile e umano, dopo due mesi, uscire di casa, non dobbiamo dimenticare che siamo ancora dentro il Covid 19 e dunque chi alimenta una movida sta tradendo i sacrifici fatti da di milioni di italiani. Il Consiglio dei ministri farà le sue valutazioni in base al numero dei contagi. E per lo "sblocco" della mobilità tra Regioni, faremo le nostre valutazioni: non è detto, ma potrebbe diventare inevitabile prendere tutto il tempo che serve. La maggioranza dei cittadini rispetta le regole ed è indignata per i comportamenti di poche persone. Sinora abbiamo usato il metodo del bastone e della carota: sembra aver funzionato». 

E tanto per non rischiare, Boccia lunedì ha annunciato il via libera ai cosiddetti "assistenti civici" per controllare l'applicazione delle norme di distanziamento sociale.

«60.000 "assistenti civici" aiuteranno i nostri sindaci nel rammentare a tutti le regole del distanziamento sociale. Oggi con Antonio Decaro abbiamo dato il via all'accordo che ha dato vita al bando che sarà online già in settimana. Per partecipare basterà compilare il form sul sito della Protezione civile, seguiranno i dettagli nelle prossime ore.Il bando sarà rivolto a tutti i cittadini che desiderano svolgere attività di volontariato, con precedenza per inoccupati, per chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori del reddito di cittadinanza o usufruisce di ammortizzatori sociali; saranno individuati su base volontaria, coordinati come sempre nell'emergenza dalla Protezione civile, che indicherà alle Regioni le disponibilità su tutto il territorio nazionale. Saranno impiegati direttamente dai sindaci per svolgere attività sociali indicate dal comune di appartenenza. L'obiettivo è potenziare la rete di chi collabora sul territorio al rispetto del distanziamento sociale e per dare un sostegno alla parte più debole della popolazione.Stiamo progressivamente entrando in una nuova normalità c'è una graduale ripresa delle attività produttive e i cittadini stanno, giorno dopo giorno, tornando a popolare le città. I Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli "assistenti civici". Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel momento maggiore di emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento di coinvolgere tutti i cittadini che hanno voglia e opportunità di dedicare una parte del loro tempo settimanale al Paese».

Una misura utile e di buon senso quella di Boccia? Può darsi, ma politicamente problematica perché ha all'origine un peccato insanabile, rappresentato dal fatto che né il ministero dell'Interno, né le altre forze della maggioranza, Pd escluso essendo il partito di appartenenza di Boccia, erano stati avvertiti dell'iniziativa e non hanno pertanto avuto la possibilità di poterla valutare ed eventualmente etichettare per rivenderla politicamente.

Questa la reazione del Viminale:

«Le decisioni assunte, senza preventiva consultazione del ministero dell'Interno, per l'istituzione della figura degli "assistenti civici" in relazione alle misure di contrasto e di contenimento della pandemia Covid-19, non dovranno comportare compiti aggiuntivi per le prefetture e per le forze di polizia già quotidianamente impegnate nei controlli sul territorio».

Questa la reazione del 5 stelle Buffagni:

«Assistenti civici per me no. Con il Movimento questa proposta non è stata condivisa e non la vogliamo. Noi siamo al governo per fare il bene dei cittadini nonostante le tante difficoltà. Basta sparate. Serve responsabilità e serietà».

Questa la reazione di Renzi, Italia Viva:

«Un ministro ha annunciato la creazione di un corpo di 60.000 assistenti civici. Boh! Solo a me sembra una follia finalizzata ad avere visibilità? Non sarebbe meglio valorizzare di più il terzo settore e il servizio civile?»