Il clima di fiducia del Paese a marzo vede sorridere i consumatori che fanno aumentare il dato del loro sentiment da 115,7 a 117,5. Di segno opposto è il parere delle imprese che, invece che in rosa, vedono il loro futuro in grigio, tanto che l’indice che indica il loro grado di fiducia passa da 108,5 a 106.

Per quanto riguarda le famiglie, il dato è di segno opposto rispetto a quelllo fatto registrare il mese scorso. A far segnare l'aumento hanno contribuito tutte le varie componenti: quella economica e futura che salgono, rispettivamente, da 140,1 a 141,9 e da 119,8 a 121,1; la componente personale e quella corrente che, confermando la crescita degli ultimi mesi, passano rispettivamente da 108 a 109,3 e da 113 a 115,1.

Per i consumatori, è migliorato il giudizio sulla situazione economica del paese e sono diminuite le preoccupazioni riguardo a possibilità di perdere il lavoro. A questo si aggiunge un miglioramento dei giudizi e delle aspettative sulla situazione economica familiare, che porta a far crescere il numero di coloro che ritengono possibile e opportuno risparmiare.

Per quanto riguarda le imprese, il clima di fiducia a marzo diminuisce nel settore manifatturiero (da 110,4 a 109,1) e nei servizi (da 109,8 a 107,2), rimane stabile nel commercio al dettaglio (105,3) ed aumenta, seppur di poco, nel settore delle costruzioni, passando da 132 a 132,6.

Nel comparto manifatturiero, sono negativi sia i giudizi sugli ordini che quelli relativi alla produzione. Nel settore delle costruzioni, la crescita è trainata dall'aumento delle aspettative sull'occupazione, mentre i giudizi sugli ordini sono in peggioramento.

Per quanto riguarda i servizi, il giudizio è negativo per tutte le componenti, mentre nel commercio al dettaglio migliora la fiducia sulle vendite correnti, anche se, poi, l'aspettativa su quelle future è in peggioramento rispetto al mese scorso.