Dopo aver concesso un riparo per il maltempo nei pressi della costa della Sardegna, successivamente alla Alan Kurdi è arrivata comunicazione dalle autorità italiane che il porto di Olbia le era è stato assegnato come Place of Safety per lo sbarco dei 125 migranti a bordo. 

E mentre la nave della ong tedesca Sea-Eye.org si dirigeva presso il PoS sardo, in Sicilia la Capitaneria di Porto di Pozzallo, dove era ancorata la Mare Jonio, pronta a partire per una nuova missione nel Mediterraneo centrale, ha comunicato il diniego all'imbarco a due membri del Rescue Team di Mediterranea Saving Humans, un paramedico soccorritore ed un esperto di ricerca e soccorso in mare, impedendo in questo modo che la nave della ong potesse iniziare una nuova missione di ricerca e soccorso.

"Si tratta, evidentemente, di una mirata persecuzione amministrativa e giudiziaria - dichiara in una nota la ong Mediterranea - che nasce da una precisa volontà politica del Governo, contiene un messaggio chiaro e terribile ed ha un altrettanto micidiale obiettivo. Come avvenuto con il fermo amministrativo delle altre navi e degli aerei della società civile europea, il messaggio del Governo è VIETATO SOCCORRERE vite umane che si trovano in pericolo in mare. L'obiettivo del Governo è ostacolare ed impedire di fatto la presenza in mare di tutte le organizzazioni civili che operano missioni di osservazione, monitoraggio e soccorso: vogliono togliere di mezzo dal Mediterraneo i testimoni scomodi delle quotidiane violazioni dei diritti umani che avvengono grazie alle politiche e ai finanziamenti dei Governi europei.Con i provvedimenti adottati, da oggi viene di fatto bloccata l'attività di missione nel Mediterraneo della MARE JONIO, privando il confine acqueo più mortale del mondo di un'altra nave che, in quasi due anni, ha portato in salvo sbarcandole in porti sicuri europei 374 persone tra donne, uomini e bambini, il cui destino sarebbe stato invece la morte per affogamento o la deportazione in Libia.È questo solo l'ultimo atto di uno stillicidio di provvedimenti adottati da diverse Autorità da quando, nel maggio scorso, la MARE JONIO ha ripreso la sua attività in mare dopo la forzata sospensione dovuta al “lockdown”. Dalla partenza il 9 giugno scorso dal porto di Trapani la nave di Mediterranea è stata raggiunta da ben quattro DIFFIDE al Comandante e all'Armatore a “preordinare le attività del predetto rimorchiatore all'esecuzione di operazioni di salvataggio in modo stabile e organizzato.” Alla minaccia di conseguenze penali, contenuta nelle diffide, ha fatto seguito l'apertura di due procedimenti giudiziari presso la Procura della Repubblica di Ragusa a carico dei nostri Comandanti e Armatori, accusati di “non aver ottemperato alle prescrizioni delle Autorità” in occasione del salvataggio di 67 persone del 19 giugno scorso e dello sbarco delle 27 persone soccorse a bordo della nave mercantile Maersk Etienne il 12 settembre.Ma noi non intendiamo arrenderci alla disumanità e al cinismo di queste scelte politiche: i nostri Legali sono già al lavoro per ricorrere contro provvedimenti arbitrari e illegittimi che hanno colpito la Mare Jonio e, grazie alle migliaia di cittadine e cittadini che ci sostengono, faremo il possibile per tornare presto in mare insieme alle altre navi ed aerei della Civil Fleet europea".

A chiunque, considerando quanto sopra riportato, viene spontaneo chiedersi: ma al Viminale non era cambiato ministro dell'Interno? Ma il Pd non era quello che si opponeva ai decreti sicurezza di Salvini? 

Oltretutto, queste decisioni "politiche" da parte del governo giallorosso vengono prese addirittura dopo le dichiarazioni della presidente della Commissione Ue che, presentando un nuovo piano per gestire le migrazioni, ha sottolineato l'obbligo di effettuare il soccorso in mare.

Sicuramente, tali decisioni non provocano alcun imbarazzo nella componente fascista del Movimento 5 Stelle, ma nel Partito Democratico sembrava che le opinioni sui salvataggi in mare fossero diverse. Pertanto, dobbiamo considerare il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, succube ed ostaggio di un Di Maio qualsiasi?


Questo il video dello sbarco ad Olbia delle persone a bordo della Alan Kurdi: