Dott. Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno.   L’Italia ha violato le regole  dell’Unione europea sulla qualità dell’aria in quanto i  valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 sono stati superati in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017. Per tale motivo, il nostro Paese è stato condannato dalla corte Europea.

Nel 2014, la Commissione Ue ha avviato un procedimento per inadempimento nei confronti dell’Italia in ragione del superamento sistematico e continuato, in un certo numero di zone del territorio italiano, dei valori limite fissati per le particelle PM10 dalla direttiva «qualità dell’aria».

Secondo la Corte, l’Italia non ha dato esecuzione a misure appropriate ed efficaci affinché il periodo di superamento dei valori limite fissati per le particelle PM10 sia il più breve possibile. Peraltro, mentre l’Italia riteneva indispensabile, segnatamente alla luce dei principi di proporzionalità, di sussidiarietà e di equilibrio tra gli interessi pubblici e gli interessi privati, disporre di termini lunghi affinché le misure previste nei diversi piani relativi alla qualità dell’aria potessero produrre i loro effetti, la Corte osserva, al contrario, che un siffatto approccio si pone in contrasto sia con i riferimenti temporali posti dalla direttiva «qualità dell’aria» per adempiere gli obblighi che essa prevede, sia con l’importanza degli obiettivi di protezione della salute umana e dell’ambiente, perseguiti dalla direttiva medesima.

Infatti, pur riconoscendo che l’articolo 23, paragrafo 1, della direttiva «qualità dell’aria» non può imporre che le misure adottate da uno Stato membro garantiscano il rispetto immediato di tali valori limite per poter essere considerate adeguate, la Corte sottolinea che l’approccio dell’Italia si risolverebbe nell’ammettere una proroga generale, eventualmente sine die, del termine per rispettare tali valori, allorché essi sono stati fissati proprio nell’ottica di conseguire tali obiettivi.

Sembra che alla luce di tanti studi su Pm e sostanze in esse veicolate, pur sapendo oggi che i prodotti di combustione di aerei, auto e camion, nonché ferriere e altro possono arrecare seri danni alla salute umana e anche il cancro, politici e governi e vogliano misconoscere la scienza. Ecco che Ilva è ancora aperta, e tanti smaltimenti dolosi e colposi tollerati, si vogliono costruire aeroporti e opere inquinanti. 

Lo stesso mio gruppo ha negli ultimi anni pubblicato due importanti lavori che sono stati acquisiti dalla Ue e dalle commissioni ambiente. Lo stesso commissario Vella era d'accordo con quanto da noi pubblicato.

Purtroppo la nostra terra è come una multiproprietà e abbiamo il dovere di lasciarla pulita alle generazioni future che stiamo rischiando di cambiare.  (V.Petrosino et. al Cancer& Science)

 

 

Qui è possibile scaricare i nostri due ultimi studi su inquinanti  e patologie: 
(Scienza accreditata) 
pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29520558/
symbiosisonlinepublishing.com/cancerscience-research/cancerscience-research52.php

La sentenza si può scaricare qui:
drive.google.com/file/d/1IdJiNOfXJXFQikYuYLS8P0YFgmaHfX24/view?usp=sharing