Continua a tener banco il mancato trasferimento del calciatore uruguaiano Luis Suarez alla Juventus, dopo la pubblicazione da parte del Corriere della testimonianza della ministra De Micheli. 

Per chi si chiedesse che cosa abbia a che fare la ministra dei Trasporti con il trasferimento di un calciatore, è necessario ricordare che il CFO della Juventus, Fabio Paratici, è amico da sempre della De Micheli ed a lei aveva chiesto aiuto su quali fossero le procedure per richiedere un passaporto comunitario.

E così, dopo che l'utenza della ministra è finita nei tabulati dell'inchiesta, questo è quanto la De Micheli ha detto ai magistrati  nell'interrogatorio del 13 novembre riportato dal Corriere, oltre a quello che già sapevamo,  cioè l'aver reindirizzato Paratici a Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministero dell'Interno:

«Paratici mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l'accordo era quasi fatto». 

E a proposito del CFO bianconero, questi alcuni passaggi del suo interrogatorio dell'11 novembre, sempre pubblicati dal Corriere, in cui Paratici conferma quanto detto dalla De Micheli:

«L'interlocuzione consentì di raggiungere un accordo del valore di circa 7,5 milioni di euro all'anno netti, comprensivi di circa 1,5 milioni di bonus facilmente raggiungibili – ha raccontato Fabio Paratici al pm.  C'erano poi altri bonus più difficili da raggiungere, fino a un totale di 10 milioni. L'accordo era un anno più 1 o 2 con una clausola di recesso a favore della società, dopo il primo anno».

Ma Paratici si fa venire un dubbio e contatta di nuovo l'agente di Suarez con cui aveva avuto "l'interlocuzione" di cui si parla in precedenza e chiede chiarimenti:

«Una pregunta por hacer seguro: Luis tiene pasaporte comunitario tambien, verdad?»

Questa la risposta dell'agente:

«Buenos dias Fabio. No tiene pasaporte europeo».

A quel punto ha inizio la macchina che ha portato all'esame farsa.

Che cosa sappiamo adesso rispetto a prima? Che la Juventus aveva trovato l'accordo con Suarez per il passaggio del calciatore in bianconero e la questione passaporto era conseguente perché tale passaggio potesse essere effettuato. Pertanto, il superamento dell'esame era  indispensabile perché tutte le tessere del puzzle potessero andare al loro posto e la  Juve non poteva non essere parte in causa. 

C'è infine un'altra domanda a cui gli inquirenti quasi sicuramente stanno cercando una risposta. Perché, una volta superato (si fa per dire) l'esame d'italiano, il passaggio di Suarez in bianconero non si è poi concretizzato dato che tutto era già stato concordato tra le parti? Forse la Juventus era venuta a conoscenza di un'inchiesta in corso e, se così fosse, da parte di chi?