Da questo momento sino alle 23 sono aperte le urne. Andate a votare e non dimenticate tessera elettorale e documento d'identità valido. Così ha scritto Giachetti su facebook, introducendo l'avvio dell'ultima giornata elettorale delle  amministrative 2016, prima di postare la sua foto davanti all'urna nell'atto di depositarvi la scheda elettorale. Un classico.

La giornata è importante e decisiva non solo per le città in cui vi sono i ballottaggi, ma anche per le conseguenze che i risultati di Torino, Milano, Bologna e Roma potranno avere sulla politica a livello nazionale.

Napoli è ugualmente importante, ma lì il PD ha già perso. Nella capitale del sud, lo scontro è tra Lettieri, candidato del centrodestra e De Magistris, candidato indipendente la cui collocazione politica potrebbe essere paragonata a quella di un Movimento 5 Stelle di sinistra, stile Podemos. L'esito del voto di questo ballottaggio appare scontato. Partendo da un oltre 40% del primo turno, De Magistris può confidare nei voti di coloro che in precedenza hanno scelto i 5 Stelle. Il rinnovo del mandato per il sindaco di Napoli è quasi matematico.

Anche a Torino Fassino si presenta agli elettori per un secondo mandato. Anche lui ha avuto al primo turno un ottimo riscontro di voti, ottenendo il 42% contro il 30% della sfidante, la 5 Stelle Appendino. Però, a differenza di quanto è prevedibile per Napoli, Fassino non sembra avere la possibilità di recuperare voti da altri schieramenti. Sia a sinistra che a destra, gli elettori di Torino sembrano concentrare le proprie simpatie su Chiara Appendino. Torino potrebbe essere realmente una sorpresa... amara per il Partito Democratico.

A Milano, Sala e Parisi, rispettivamente centrosinistra e centrodestra, dopo un sostanziale pareggio al primo turno, dovranno spartirsi i voti di sinistra e 5 Stelle. Sebbene i due candidati rappresentino due schieramenti teoricamente contrapposti, a detta di tutti sono in realtà candidati molto simili, con esperienze in precedenti amministrazioni di centrodestra. Quindi, perché la sinistra radicale dovrebbe dare il suo 6% a Sala? A logica, appare più probabile che una parte del 10% dei 5 Stelle possa invece confluire su Parisi. Risultato in bilico con Parisi favorito.

A Bologna, la sorpresa c'è già stata. Il sindaco uscente Merola che doveva riconfermarsi al primo turno non ha raggiunto neanche il 40% dei consensi e dovrà vedersela con la candidata della Lega Borgonzoni che ha superato con il 22% la concorrenza dei 5 Stelle. Anche a Bologna, come a Torino, la curiosità è se Merola riuscirà a far affluire voti da altri schieramenti. L'unico bacino teorizzabile è il 109% del candidato centrista che ha come riferimento il ministro Galletti che però non ha fatto alcuna dichiarazione ufficiale di apparentamento nei confronti del sindaco uscente. L'esito di Bologna sembra favorevole al PD, ma non è da escludere a priori un voto a sorpresa.

Infine, a Roma ci sarà lo scontro tra Raggi, Movimento 5 Stelle, e Giachetti, Partito Democratico. La distanza tra i due non è abissale, però Virginia Raggi può contare sui voti del centrodestra, almeno quelli dello schieramento che ha supportato Giorgia Meloni, mentre a Giachetti non resta che sperare nei voti di sinistra e in quelli dei supporter di Marchini, candidato per Forza Italia. Ma anche se miracolosamente riuscisse a far conciliare diavolo e acqua santa, per Giachetti la sconfitta è numericamente già scritta.

Nonostante le numerose dichiarazioni da parte di Matteo Renzi, compreso il disinteresse per il secondo turno (probabilmente richiesto dai suoi stessi candidati), l'esito del voto di oggi non potrà non avere conseguenze sul Governo. La maggioranza che lo supporta è stata eletta da un PD a guida bersaniana. Dopo il cambio di segretario i bersaniani in Parlamento si sono scoperti renziani... ma nel caso il PD esca ridimensionato dal voto locale è ipotizzabile che alla Camera e al Senato l'appoggio alle iniziative di Renzi non sia più così scontato.

Inoltre, se a Roma si installerà un sindaco anti sistema, per il PD e non solo ci potrebbero essere dei problemi d'immagine (eufemismo) perché verrebbe alzato il velo sulle spese che hanno portato il bilancio della capitale d'Italia a registrare un buco di 13 miliardi di euro. È chiaro che cattiva amministrazione e clientelismo ne sono stati i principali responsabili. Ed è anche per questo motivo spiegabile la frenesia con cui il PD abbia cercato di attaccare Virginia Raggi anche sul piano personale.

Per quanto riguarda l'affluenza al voto, la percentuale delle ore 12 si attesta al 14,96% (-2% rispetto al primo turno) con una proiezione per le 23 che vede un dato finale al di sotto del 60%.