Il patrimonio degli italiani, secondo il rapporto odierno pubblicato dall'Istat, nel 2016 corrispondeva a 9.561 miliardi di euro. Il debito pubblico del Paese è adesso intorno ai 2.200 miliardi di euro. La ricchezza riportata dall'Istat corrisponde unicamente a quella delle principali "attività non finanziarie", in possesso a Famiglie, Società e Amministrazioni pubbliche ed è indicata per gli anni che vanno dal 2005-2016.

Da che cosa è costituita questa ricchezza? Oltre l'84% è costituita da immobili, di cui il 60% sono residenziali mentre quelli non residenziali pesano per il 24%. Gli altri beni di capitale fisso materiale e immateriale - rappresentati da impianti, macchinari, attrezzature, apparati per le comunicazioni, mobili, mezzi di trasporto (su strada, navi, treni, aerei), armamenti - costituiscono più del 9%. I terreni agricoli valgono meno del 3% del totale, mentre le scorte, valore fornito per la prima volta, è pari a circa il 4%.

Le Famiglie detengono il 92% del valore del patrimonio residenziale, con una crescita del 76% tra il 2001 e il 2016! Un dato che non sembrerebbe rispecchiare la crisi del mercato immobiliare denunciata da tempo da chiunque operi nel settore. Ma non è così. La discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale ha indotto, a partire dal 2012, una riduzione del valore medio delle abitazioni, con una conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa (-1,7% in media annua). Nel 2016 la tendenza negativa è però rallentata (-1,3%).

Per quanto riguarda le Società non finanziarie, queste possiedono più del 55% degli immobili non residenziali, le Famiglie produttrici (ossia le imprese individuali e le piccole società che impiegano fino a 5 addetti) circa il 30% e le Amministrazioni pubbliche circa l'11% del totale.

Nel 2016 lo stock degli altri beni di capitale fisso diversi dagli immobili è detenuto per circa il 76% dalle Società non finanziarie, per il 14% dalle Amministrazioni pubbliche e per circa il 10% dalle Famiglie. Nello stesso anno, il 92% delle scorte è in possesso delle Società non finanziarie. Lo stock di terreni agricoli è per quasi il 90% di proprietà delle Famiglie.

Nel 2016 prosegue la contrazione, iniziata nel 2013, del valore dello stock di beni durevoli delle Famiglie, a dimostrazione che gli 80 euro non hanno prodotto un così grande effetto come invece ci viene propagandato.