Analizzando le opere di Sopoćko, notiamo che la “spiritualità cristiana” viene intesa come “vita nello Spirito”. Il teologo polacco spiega il concetto della “vita nello Spirito Santo”, con diverse espressioni. Per esempio: la vita condotta dal battezzato; il frutto e la crescita della grazia battesimale, inserita nel Mistero Pasquale e nella comunità cristiana; la vita vissuta nell’accoglienza reale e operativa delle mozioni, che lo Spirito suscita nel cuore del credente in Cristo; la vita segnata dalla diuturna sequela Christi, nell’obbedienza incondizionata al dettato evangelico; la vita caratterizzata da una relazione personale con Dio misericordioso, alimentata dalla duplice mensa della Parola e dell’Eucaristia, sempre in ambito comunitario[1]. 

Secondo il pensiero del Nostro, la spiritualità è messa in opera dall’azione salvifica di Dio misericordioso nel Cristo per lo Spirito Santo, in ciascuno dei cristiani e nella comunità che è la Chiesa, tempio dello Spirito[2]. Questa descrizione di spiritualità definisce giustamente come essenziale l’aspetto trinitario e soprattutto la presenza dello Spirito Santo. Tanto è vero che il sostantivo “spiritualità” e l’aggettivo “spirituale” richiamano alla mente la persona umana, nella quale c’è la presenza del dono dello Spirito del Padre e del Figlio. L’esistenza di tale persona è vita animata dallo Spirito e, nello stesso tempo, esperienza che dall’esistenza spirituale scaturisce, nonché il suo oggetto e contenuto[3].

Di conseguenza la parola “spiritualità” significa il modo particolare con il quale ogni battezzato vive il suo rapporto con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nel dono dello Spirito Santo; e tutto questo nella reale situazione in cui egli è posto dentro la comunità ecclesiale e la famiglia umana, dove opera, secondo la sua specifica vocazione, per la diffusione del regno di Dio e al servizio degli altri uomini, mettendo a loro disposizione le sue doti di natura e di grazia. Il termine «spiritualità indica pertanto l’autentica esistenza cristiana, la cui guida è lo Spirito Santo e la genuina esperienza o il genuino vissuto dell’uomo spirituale, inteso sia in generale sia nelle diverse modalità»[4].

Sopoćko in questa concezione dell’autentica esistenza cristiana, offre una serie di chiarimenti espliciti e rilevanti, dicendo che però: 

 «il cristianesimo non è una filosofia, cioè un modo di intendere la vita, non è un’ideologia politica che aiuta a risolvere i problemi della società, non è una morale, intesa come un insieme di leggi, che guida  il comportamento umano, non è una psicologia, come via verso il proprio benessere interiore, il cristianesimo è anzitutto l’incontro con una persona, che è Cristo»[5].

 Tutto il resto della vita cristiana nell’uomo spirituale è solamente una conseguenza dell’incontro con Lui. Possiamo dire che dalla collaborazione convinta con la grazia e dal dialogo sincero con Cristo, sotto la guida dello Spirito Santo, deriva la comprensione del senso dell’esistenza e la riscoperta della “via della felicità”. In una riflessione del Diario,  il Nostro dice:

 «Dio versa la grazia della fede nel battesimo, però da parte dell’uomo deve sussistere la vera collaborazione con la grazia sotto la giuda dello Spirito Santo. Il battesimo è stato per me come un bacio, con il quale Dio misericordioso mi ha fatto diventare suo figlio adottivo per sempre»[6].

Dalle parole citate di Sopoćko si evince che Dio concede il dono della sapienza solo a chi risponde alla grazia, dono necessario per raggiungere con amore la perfezione, la vita interiore profonda e la santità, anche attraverso la migliore conoscenza di Lui. Grazie a quel dono, gli “eletti” camminano sempre alla sua presenza, evitando il peccato. Il dono della conoscenza di Dio ha concesso agli apostoli lo Spirito Santo, che è disceso nel Cenacolo. Possiamo dire che Dio non concede tale dono senza la collaborazione degli uomini con la preparazione attraverso la preghiera del cuore costante, la purezza della vita e la meditazione quotidiana della Parola di Dio[7]. In una meditazione leggiamo un sincero e profondo desiderio del Nostro:

 «Voglio e desidero ardentemente conoscerti, o Dio. Sarò tanto vigile per difendere la purezza dei miei pensieri, delle mie parole e delle mie opere, mediterò ogni giorno e pregherò: Kyrie eleison! Christe eleison! Dammi Gesù, lo spirito della saggezza, per conoscere Dio e per ottenere la vita eterna»[8].

 Dal testo appena riportato si desume la voglia ardente del teologo polacco di conoscere il mistero di Dio, motivata dal desiderio di vivere eternamente. L’approccio catafatico a Dio, però, richiede il dono dello “spirito di saggezza”. Esso ha il “potere”  di rendere la ricerca di chi scruta i segreti di Dio più sicura, più forte, più illuminata, più fiduciosa e sicuramente più coraggiosa. In queste parole troviamo anche un nesso importante tra spiritualità e saggezza, nesso che proviene dall’alto. Infatti, l’idea di Sopoćko è che Dio, nella sua misericordia, si lascia conoscere da chi lo cerca con il cuore sincero, saggio ed educato alla vita buona del vangelo e da chi conserva l’integrità della spiritualità in Cristo[9]. 

don Gregorio Lydek - ks. prof. Grzegorz Lydek


[1] Cf. M. Sopoćko, Dar Miłosierdzia. Listy ks. Michała Sopoćki, pp. 21-34.
[2] Cf. M. Sopoćko, Rekolekcje o Bożym Miłosierdziu z zapisków ks. Michała Sopoćki [Il ritiro sulla misericordia di Dio - dagli scritti di Sopoćko], pp. 57-59.
[3] Cf. M. Sopoćko, Dar Miłosierdzia. Listy ks. Michała Sopoćki, pp. 66-67.
[4] M. Dupuy, Spiritualité, La notion de Spiritualité, in Dictionnaire de Spiritualité ascétique et mystique doctrine et histoire, vol. XIV, Beauchesne, Paris 1990, pp. 1160-1173.
[5]  M. Sopoćko, Rekolekcje o Bożym Miłosierdziu z zapisków ks. Michała Sopoćki, p. 85 [Traduzione nostra dall’originale polacco].
[6] Dz, q. II, p. 66 [Traduzione nostra dall’originale polacco].
[7] Cf. M. Sopoćko, Wychowanie chrześcijańskie w ujęciu księdza Michała Sopoćki [L’educazione cattolica nell’ottica di don Michele Sopoćko], in “Rocznik Teologii Katolickiej” 4(2005), pp. 59-98.
[8] M. Sopoćko, Poznajmy Boga w Jego  Miłosierdziu, pp. 20-21 [Traduzione nostra dall’originale polacco].
[9] Cf. M. Sopoćko, Polskie i katolickie ideały i systemy wychowawcze [L’dea e il sistema della educazione cattolica e polacca], in “Wiadomości Archidiecezjalne Wileńskie” 4(1936), p. 4.