Nuova tegola per la sanità Campana, annunciata dalla lettera al presidente della regione, Vincenzo De Luca, da parte del presidente della Sis 118, Mario Balzanelli, sullo scandalo della decurtazione del quinto dello stipendio ai medici campani del 118 per aver beneficiato negli ultimi anni di indennità non dovute.

Balzanelli, però, definisce tali indennità "non solo stra-meritate, ma anche irrisorie rispetto agli importantissimi risultati prodotti a tutela, salvaguardia, protezione della popolazione campana".

Mi sembra che si stia esagerando, a mio giudizio. Mentre la politica si abbuffa di lauti stipendi, indennità e privilegi si vanno a prendere le indennità irrisorie dei medici del 118?  Ma ormai siamo abituati a queste assurdità.

In un momento come questo, quando il sistema sanitario in Campania è ormai collassato, si va a creare un contenzioso del genere?  

Il presidente del 118 chiede pertanto a De Luca un intervento risolutore sulla vicenda dei recuperi delle somme corrisposte dalla Regione Campania ai medici del SET 118 dei vari territori provinciali come indennità previste per "lavoro usurante", ritenute successivamente dagli uffici regionali non dovute in base al nuovo contratto collettivo previsto a livello nazionale per i medici convenzionati SET 118:"Chiedo il suo intervento a favore dei medici del Set 118 della regione Campania, che a nessun titolo meritano l'umiliazione di vedersi decurtato lo stipendio per aver beneficiato di un obolo miserevole". E continua: "Ricordiamo che i medici del Set 118 si assumono ogni giorno, 24 ore su 24, altissimi rischi professionali (gestioni di pazienti acuti e critici di elevata complessità e non semplici raffreddori), rischi ambientali (le aggressioni) , rischi biologici perchè ogni giorno e ogni notte sono a contatto strettissimo con i pazienti Covid, li visitano, li trasportano negli spazi ridotti delle ambulanze e con loro rimangono durante le interminabili file davanti ai Pronto Soccorso"

Giuseppe Galano, direttore del 118 a Napoli e coordinatore della Campania, riferendosi all'intenzione di molti medici di lasciare l'emergenza dopo la sentenza che impone loro di restituire i compensi integrativi degli ultimi anni  si è espresso in questi termini:"Non togliendo dignità all'infermiere - spiega Galano - devo però ricordare che non può fare per legge la diagnosi e la terapia, quindi a quel punto tutti coloro che chiamano il 118 verranno trasportati in ospedale. Lo dico anche come esortazione ad avere attenzione a questo problema che non può limitarsi a integrare indennità per il futuro ma deve risolvere assolutamente il recupero del pregresso che si aggira a circa 100.000 euro a medico. Non si può ripagare una classe professionale come i medici del 118 in questa maniera, credo che tutti abbiamo giudicato questi uomini come eroi e ora li trattiamo come evasori". Galano sottolinea che "fermo restando che sono convinto che ci sia un problema burocratico amministrativo che si può risolvere, la mancanza del medico del 118 potrebbe aggravare i problemi del pronto soccorso, cosa che un sistema messo alla prova dal covid non potrebbe sopportare. Cito un dato: solo l'anno scorso abbiamo curato circa 20.000 interventi, tra cui molti covid, curato sul posto senza portarli in ospedale. Questo filtro fondamentale che ha fatto il 118 se dovesse venire meno ci metterebbe davvero in difficoltà. Forse una soluzione potrebbe essere cambiare lo status dei medici del 118, non più convenzionati ma assunti dalle Asl, in modo di dare diritti e piena stabilità ai loro compensi".

E questo è il commento di Giovanni D'angelo, presidente dell'Ordine dei medici di Salerno :"Il problema nasce da una non adeguata rappresentazione da parte della Regione Campania alla Corte dei Conti. L’indennità contestata è di 5.6 euro all’ora. Essa fu introdotta con delibera di giunta regionale nel 1999 quale remunerazione aggiuntiva al trattamento economico previsto per il medico di guardia medica. Transitarono circa 3mila colleghi e la scelta permise di istituire il Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale senza dover ricorre alla assunzione ex novo di circa 1.400 medici comportando, quindi, un notevole risparmio per le casse regionali. Quanto sta accadendo ai medici dell’emergenza territoriale convenzionata è inaccettabile. Una ingiustizia verso colleghi che vivono l’angoscia del decurta mento dello stipendio oltre che quella della richiesta di restituzione di somme fino a 90mila euro.Questo coordinamento chiede alla Regione Campania di produrre un chiarimento attraverso interpretazione autentica della delibera di giunta regionale  6872/99 circa la natura dell’indennità e la sua validità sine die.  Si rischia, altrimenti, una drammatica ripercussione sul sistema regionale di emergenza urgenza, già in notevole sofferenza, che potrebbe giungere al collasso proprio in un momento così critico per il persistere della pandemia da Covid-19".