Da parte del Milan e da parte di Fininvest - seppur indirettamente interessata alla vicenda - non è stato rilasciato alcun commento sulle rivelazioni pubblicate ieri dal Corriere in relazione al fatto che il principale azionista del Milan, Yonghong Li, fosse insolvente già prima dell'acquisizione della società.

Un fatto non del tutto irrilevante, considerando che l'acquisizione di una squadra di calcio di Serie A dovrebbe anche soddisfare criteri di trasparenza e sostenibilità in base alle attuali regole volute dalla Figc.

In relazione a questo aspetto, il sito di informazione sportiva Calciomercato.com ha chiesto a Carlo Tavecchio - presidente della Figc al momento della conclusione della trattativa - se la Federazione, attraverso la Covisoc, fosse al corrente delle insolvenze di Yonghong Li. «Mi dispiace, ma non posso rispondere» è stato il commento di Tavecchio che ha poi aggiunto: «Non posso rispondere, non ho nemmeno letto l'articolo!»

Eppure, è lo stesso Tavecchio, per evitare un ennesimo caso Parma, ad aver introdotto un Fair Play Finanziario per la Serie A che, da quest'anno, verrà applicato per consentire l'iscrizione delle società al campionato 2018/19.

Se il rapporto tra debiti e crediti a breve di una società non sarà nei termini imposti dalla Figc, questa non potrà iscriversi al prossimo campionato! In casi meno gravi saranno imposte sanzioni che potrebbero impedire anche la possibilità di acquistare nuovi calciatori durante le sessioni di calciomercato.

Questa verifica si effettuerà il prossimo 31 marzo e per molti club che non dovessero rientrare nei parametri richiesti sarà necessario, da parte dei loro proprietari, metter mano al portafoglio. Anche il Milan rientra in questa categoria. Pertanto, molti si chiedono se Yonghong Li sarà in grado di onorare, questa volta, ciò che verrà chiesto di pagare al Milan.

Dalla società, in base a voci riportate su alcuni organi di stampa, si ostenta tranquillità. L'ad Marco Fassone era ieri a Londra presso la sede di Merrill Lynch, insieme ad altri dirigenti del Milan e rappresentanti del fondo Elliott.

L'argomento era il rifinanziamento del debito da 300 milioni contratto con gli investitori americani. Una parte di questo, 123 milioni, è in carico al Milan ed è coperto da diritti tv, sponsorizzazioni e incassi sui biglietti venduti. La parte restante, 180 milioni, è invece in carico alla holding Rossoneri Sport Investment Luxembourg e, al momento, Yonghong Li non avrebbe fornito garanzie sufficienti sulla sua copertura.

Il finanziamento di Elliot scade ad ottobre e dovrà essere ripagato insieme ad interessi molto onerosi. E non vanno neppure dimenticate le prossime scadenze cui il Milan è chiamato a rispondere in relazione alle tranche di pagamento relative ai giocatori acquistati la scorsa estate. Come questi fatti fanno risultare evidente, la solvibilità di Yonghong Li non è una faccenda di poco conto per chiunque tifi Milan e tenga al calcio italiano.