Com’è che proprio non mi riesce di non pensarci? 

Quel Colin Powell che mostrava al mondo “la prova” delle armi chimiche di Saddam. Certo, quando hai già mentito più volte il sospetto, fondato, che ci riprovi è naturale. E, visto che la storia si ripete, anche l’obiettivo di provocare un cambio di regime in Iran appare evidente. Anche decisamente auspicabile vista la ferocia degli Ayatollah e l’oppressione di ogni libertà per il popolo iraniano. Ma mi sorgono domande:

- l’AIEA contesta all’Iran di non fornire sufficienti informazioni e consentire i controlli sull’arricchimento dell’uranio, ma Israele si è sempre rifiutata di fornire alcuna informazione, tantomeno controlli, sulle armi nucleari che solo si immagina quindi che possegga. Nessuna sanzione: due pesi e due misure?

- cambio di regime a favore di chi? Visti i precedenti in Iraq e Afganistan c’è poco da stare tranquilli. Sicuri che si cambi in meglio? E poi, gli iraniani non sono mica degli sprovveduti, non sarebbe meglio lasciar fare e che scelgano loro; e magari sostenerli invece di bombardarli e strozzarli con le sanzioni? 

- come si fa a fidarsi di uno come Trump che fino a ieri si vantava e spandeva ottimismo sulla trattativa sul nucleare e nel frattempo approvava che fossero ammazzati proprio i negoziatori che domani avrebbero dovuto incontrarsi per procedere. Chi pensa di poter trattare con lui è avvisato e si pari il fondoschiena. 

- non è che Netanyahu volesse distrarci dal fallimento della sua guerra con Hamas, che resta attivo e solo ammaccato, e spegnere i riflettori e l’attenzione per aver mano libera su quello che accade a Gaza?

A pensar male si fa peccato, diceva; ma…