Scadeva sabato 10 giugno alle ore 10 il termine per presentare le offerte per i diritti tv delle dirette del campionato di Serie A per il triennio dal 2018 al 2021.

La Lega, supportata dall’advisor Infront, aveva predisposto i seguenti "pacchetti": A per il solo satellite (200 milioni base d’asta, con 8 squadre tra cui Juve, Milan, Inter e Napoli); B per il digitale terrestre (200 milioni, con 8 squadre tra cui Juve, Milan, Inter e Napoli); C1 per il web (100 milioni, con 4 squadre tra cui Juve e Napoli); C2 per il web (100 milioni, con 4 squadre tra cui Milan e Inter); D multipiattaforma (400 milioni e 12 squadre in esclusiva tra cui Roma, Fiorentina, Lazio, Torino).

A tale scopo, in via Rosellini, sabato è stata convocata un'assemblea che doveva occuparsi della valutazione delle offerte. Questo il comunicato con cui la Lega informa che l'asta non ha avuto un buon esito!

"Ritenendo che le offerte depositate non rappresentino il valore reale del calcio italiano - ha spiegato il Commissario Carlo Tavecchio in conferenza stampa - l'Assemblea della Lega Serie A, con voto unanime, ha deciso di non assegnare i diritti audiovisivi".

Si procederà quindi, nelle prossime settimane (lunedì 12 giugno convocata la Commissione Diritti Audiovisivi), a predisporre un nuovo bando "con un valore di partenza pari a quello che scadeva oggi".

Tavecchio ha poi informato che la finale della prossima TIM Cup si disputerà il 9 maggio 2018, ringraziando le Società per "essere venute incontro alle necessità della Nazionale". Infine il Commissario Tavecchio ha spiegato che, in attesa della conferma ufficiale della Fifa che arriverà a luglio, si sta lavorando per utilizzare il VAR in tutte le gare della prossima Serie A TIM, con la conseguenza che saranno aboliti gli addizionali di porta.

Con un comunicato il cda di Mediaset ha informato di non aver presentato alcuna offerta, così come TIM. Le uniche offerte giunte per la gara sono state quelle di Sky, Perform Group e di Italian Way.

Per il commissario Tavecchio il valore della Serie A è pari ad 1 miliardo e, in base a quanto da lui dichiarato, non sono accettabili offerte che non raggiungano tale cifra.

Se poi vogliamo fare qualche paragone con quanto accade in Inghilterra, in Premier League i diritti tv per il triennio 2016-2019 sono stati valutati 6,5 miliardi di euro (e senza neppure trasmettere tutte le partite!) a cui vanno aggiunti 3,5 miliardi di euro per i diritti delle partite trasmesse all'estero. Il totale è presto fatto: nel triennio 2016-2019 la Premier incasserà circa 10 miliardi di euro. Il che vuol dire che la più sfigata delle squadre inglesi guadagnerà annualmente 100 milioni di euro, incassando più di quanto possa sperare una big del nostro campionato.