Se tutto va bene siamo rovinati!!!

Questo sembra essere il motto di questa campagna elettorale che il 4 marzo prossimo dovrebbe ( il condizionale è d'obbligo ) dare un Governo stabile alla nostra amata Patria. Una carrellata di promesse e "utopie" che ahimè confermano ancora una volta la propensione della politica ma, soprattutto del politico italiano alla "menzogna" come comune denominatore per procacciare voti, ingannando e oltraggiando sempre più i cittadini che disperati dalla crisi economica, ancora credono alle fandonie del politichese di turno. Bugie e solo bugie, d'altronde in politica la verità è solo una bella canzonetta.

Politica e verità, un connubio che dovrebbe essere alla base di ogni Paese democratico. Il politico che agisce per il bene dei cittadini, il politico che alimentato da “denari pubblici” dovrebbe elargirli per il bene comune ossia, per migliorare il vivere delle persone. Spesso però ci ritroviamo a commentare il contrario, sperperi di soldi pubblici per il solo fine personale o dei pochi amici, un gioco che ahimè è l’anima della politica e del politico di turno, abile attore nel set della fiction politichese.

Immoralità diffusa, mascherata da una “santità” e da una vocazione verso il progresso. In realtà però siamo di fronte al peggiore dei mostri, cinico e spietato. Un immorale, capace di coltivare la pretesa di stabilire egli stesso fin dove può giungere lo sguardo dei cittadini. Un perfetto illusionista che illumina le piazze tralasciando la vera essenza: la dignità dei cittadini che, nonostante tutto, accecati dalla sua luce continuano ad osannarlo.