Per l’invasione al termine della gara, a cui si aggiungono diverse altre "intemperanze", il Giudice sportivo ha disposto una multa di 25mila euro al Frosinone e l’obbligo di disputare due gare con lo stadio Stirpe a porte chiuse.

Il Palermo aveva fatto ricorso chiedendo lo 0-3 a tavolino perché l'arbitro non avrebbe fischiato la fine dell'incontro a causa dell'invasione o, in alternativa, la non omologazione del risultato.

Oltre agli strascichi legali che lo spareggio di Serie B tra Palermo e Frosinone ha causato con denunce e controdenunce da parte di entrambi i club, la questione accesso alla Serie A per la stagione 2018/2019 potrebbe non essersi conclusa, nonostante l'omologazione del risultato.


Infatti, mercoledì, la Procura Sportiva ha deciso di deferire il Parma, qualificatosi direttamente in A giungendo secondo alla fine del campionato, per aver violato l’articolo 7 del codice di Giustizia Sportiva: "Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo".

Nell'ultima partita di campionato, giocata dal Parma in trasferta sul campo dello Spezia, un paio di giocatori gialloblu qualche giorno prima dell'incontro hanno inviato dei messaggi via smartphone a dei giocatori della squadra ligure con cui in passato avevano giocato insieme, invitandoli a non mettere molto impegno nella prossima partita.

I giocatori dello Spezia che hanno ricevuto i messaggi hanno denunciato il fatto, facendo partire l'inchiesta da cui è scaturita questa decisione.

Adesso, che il Parma possa disputare il prossimo campionato in A non è sicuro. Tutto, comunque, è legato a come verranno giudicati i fatti.


Nel caso venisse accertata la responsabilità diretta del club, cioè che i dirigenti del Parma fossero stati a conoscenza di quanto fatto dai loro giocatori o addirittura che avessero organizzato la cosa, la sanzione potrebbe essere una di quelle elencate di seguito:

retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; in base al principio della afflittività della sanzione, la retrocessione all’ultimo posto comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore;

esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore;

non assegnazione o revoca dell’assegnazione del titolo di campione d’Italia o di vincente del campionato, del girone di competenza o di competizione ufficiale.


Invece, nel caso in cui la responsabilità del club fosse oggettiva, cioè il Parma ha tratto vantaggio da una situazione di cui non era a conoscenza, queste le possibili alternative:

penalizzazione di uno o più punti in classifica; la penalizzazione sul punteggio, che si appalesi inefficace nella stagione sportiva in corso, può essere fatta scontare, in tutto o in parte, nella stagione sportiva seguente;

retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza o di qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria; in base al principio della afflittività della sanzione, la retrocessione all’ultimo posto comporta sempre il passaggio alla categoria inferiore;

esclusione dal campionato di competenza o da qualsiasi altra competizione agonistica obbligatoria, con assegnazione da parte del Consiglio federale ad uno dei campionati di categoria inferiore;

non assegnazione o revoca dell’assegnazione del titolo di campione d’Italia o di vincente del campionato, del girone di competenza o di competizione ufficiale;

non ammissione o esclusione dalla partecipazione a determinate manifestazioni.


Per i calciatori responsabili dell'illecito, è prevista una sanzione non inferiore all’inibizione o alla squalifica per un periodo minimo di quattro anni, con un'ammenda non inferiore a 50mila euro.


Ovviamente, è necessario che prima sia espressa una sentenza, che questa sia di colpevolezza e, infine, che tale sentenza neghi al Parma il diritto di disputare il prossimo campionato di Serie A. Solo in quel caso, si provvederà al ripescaggio di una squadra per ripristinare al completo l'organico del campionato.

In base ai criteri resi noti dalla Figc nelle scorse settimane per la redazione della classifica ai fini dei ripescaggi nel massimo campionato, le squadre che, più di altre, potrebbero ambire ad un posto in Serie A sono Crotone, Verona, Benevento e Palermo. Quindi, anche per i rosanero, nonostante la finale persa, non è detta l'ultima parola.