La consigliera regionale grillina in Abruzzo, Sara Marcozzi, ha scritto su Facebook, in un post ripubblicato dal suo capo politico Di Maio, che non vi è nessun ritardo nello stanziamento dei 192 milioni di euro in favore della messa in sicurezza della A24/A25, indicati nel decreto per Genova.

Ieri, Toninelli, rivolgendosi all'Assemblea dell'Ance, aveva parlato della A24/A25 in toni allarmistici, quasi drammatici.

Questa mattina, la concessionaria di quel tratto autostradale, strada dei Parchi, ha inviato una diffida al ministero Infrastrutture e Trasporti per saper che fine abbiano fatto i 192 milioni stanziati da Toninelli per dei lavori che sono, in base alle sue dichiarazioni, "urgentissimi".

5 giorni, il tempo dichiarato nella diffida, per consentire l'avvio dei lavori ritenuti urgenti o comunque necessari, "con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego".

Questo il motivo della diffida, spiegato dal vicepresidente di strada dei Parchi, Mauro Fabris: «Ci siamo espressi chiaramente perché vogliamo tutelare gli utenti di A24-A25 e perché non condividiamo l'allarmismo». Naturalmente, il riferimento è alle "drammatiche" dichiarazioni di Toninelli.

«Non bisogna creare allarmismo. Strada dei Parchi è sicura al traffico normale, tenendo presente però che il 60% delle infrastrutture in Italia non è a norma antisismica: il nostro gesto è necessario perché devono essere sbloccati i decreti autorizzativi che il ministero deve emanare.

Quello che invece deve essere fatto a norma di legge è mettere a norma un’autostrada che come la gran parte delle infrastrutture di questo Paese non rispetta le normative sismiche – ha proseguito – Stiamo parlando di tre miliardi e 100 milioni che il Consiglio dei Lavori Pubblici ha individuato nello scorso settembre.

Nel frattempo interverremo sui 13 viadotti più "ammalorati", e il governo ha stanziato 192 milioni che il ministro Toninelli ha messo nel decreto Genova, ma i suoi uffici non hanno ancora autorizzato i decreti che ne consentirebbero la spesa.»