Il 6 maggio si è svolta la prova a quiz relativa al concorso dirigenti scolastici riservato ai ricorrenti “dello scritto”. Giungono voci, da più fonti, di forti irregolarità, di caos e impossibilità di adeguate forme di vigilanza. Sui social sono diventati virali i video di candidati agitati, di appunti sparsi, a terra o sotto ai tavoli, di cellulari. Diversi candidati, indignati, sostengono addirittura che in alcuni casi le prove siano state svolte in “collaborazione”.
Dall'altra parte, in un'aula del MIM, è in corso lo svolgimento della prova orale riservata ai ricorrenti “dell'orale”. Gli esami sono iniziati il 7 aprile e proseguiranno fino al 31 maggio. I candidati stanno affrontando la prova con impegno, serietà e discrezione. Nessun clamore, nessuna irregolarità.
Come molti ricorderanno, queste due categorie di ricorrenti furono, al concorso DS del 2017, fermate rispettivamente allo scritto e all'orale. I primi, in sostanza, superarono solo la preselettiva, i secondi, invece, superarono ben due prove (la preselettiva e lo scritto). Gli ideatori del concorso riservato, tuttavia, sembrano ignorare questa lapalissiana differenza, inventando, per motivi oscuri, una procedura inutilmente (o volutamente) farraginosa che, nel dichiarato intento di ristabilire le pari opportunità, genera una mostruosa e lampante disparità.
Nel dettaglio la procedura prevede che i ricorrenti dello scritto sostengano, per diventare presidi, una singola prova/quiz con 100 domande a risposta multipla senza penalità e con soglia minima di superamento pari a 60/100. I ricorrenti dell'orale, invece, devono sostenere nuovamente una prova orale strutturata su sei domande riguardanti le aree di competenza dirigenziale più l'accertamento di una lingua straniera e di abilità informatiche. I conti non tornano!
Tanti interrogativi: come mai quelli dello scritto si limiteranno a sostenere una sola prova ( per giunta a quiz)? Perché non è prevista anche per loro una prova orale? Non dovrebbe, la prova scritta, essere propedeutica a quella orale in una procedura concorsuale completa? O si tratta di una procedura dimezzata? Ma una procedura dimezzata produce mezzi-presidi? E perché quelli dell'orale sono tenuti, a differenza di quelli dello scritto, a sostenere tutte le prove?
Ad oggi non sono pervenute risposte illuminanti, nemmeno dai politici interpellati, se non stupore e impacciati silenzi forse ancora più eloquenti delle risposte stesse.
Come se non bastasse: le due categorie di ricorrenti confluiranno in una graduatoria UNICA. I conti continuano a non tornare.
Ulteriori interrogativi: come è possibile che gli ideatori del concorso riservato, non abbiano considerato che uno scritto a quiz è una prova oggettiva e senza rilevanti implicazioni emotive, visto l'anonimato della stessa, mentre una prova orale è, al contrario, soggetta alla insindacabile discrezionalità della commissione ed è caratterizzata da un forte impatto emotivo ( il candidato ci mette la faccia)? Non si sono accorti dell'inconciliabilità delle prove? Perché non fare due graduatorie differenti se le procedure di selezione lo sono? Oppure perché non misurare il fatto che quelli dell'orale hanno comunque e sempre una prova in più all'attivo? Dov'è la parità tanto declamata?
Ancora silenzio dei politici.
Eppure qualcuno, si ostina a guardare altrove, a celebrare la suddetta procedura concorsuale riservata, sui social e sulle testate online, come la più grande manovra di redenzione.
E allora il parere del CSPI, che evidenziava i dubbi sopra esposti, che valore ha?
Una richiesta che non si può ignorare: noi vincitori del concorso riservato prova ORALE, abbiamo accettato questa procedura, prestandoci ad un gioco al massacro, accettandone le regole inique e umilianti ma adesso chiediamo fermamente che vengano riconosciuti i nostri meriti e che la nostra situazione e quella dei ricorrenti dello scritto vengano gestite separatamente, in coerenza con la diversità delle prove di accesso, e il conseguente inserimento in graduatorie autonome e distinte, secondo il criterio prove differenti = graduatorie differenti, con riserva del 50% dei posti messi a concorso.
Lo chiediamo ai politici illuminati, lo chiediamo ai sindacati, alla società civile, certi che la giustizia, l'equità, il merito, il buon senso siano ancora valori sostanziali e non solo una propagandistica invenzione.
I VINCITORI DEL CONCORSO RISERVATO DIRIGENTI SCOLASTICI “ PROVA ORALE”.