L'Ong CIAI (Centro Italiano Aiuti all'Infanzia), a firma del suo presidente Paola Crestani, ha diffuso la nota riportata di seguito in replica al Ministro dell'Interno Matteo Salvini che lo scorso fine settimana aveva invitato le Ong a "torgliersi dai piedi".


«Al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che qualche giorno fa in conferenza stampa da Pinzolo ha usato parole sprezzanti nei confronti delle Ong, voglio dire che sono molto orgogliosa di essere Presidente di una Ong come CIAI (Centro Italiano Aiuti all’Infanzia), che si prende cura di bambini che vivono in situazioni di difficoltà in Italia e in alcuni Paesi di Africa, Asia e Sud America.

Ci prendiamo cura di ognuno di loro senza fare distinzione rispetto al Paese di provenienza, al colore della pelle, alla lingua che parlano o alla religione in cui credono. Lo facciamo come se fossero i nostri figli perché, da mamme e da papà, sappiamo che la cosa che più serve ad ogni bambino è essere al sicuro, sentirsi accolto nella comunità in cui vive, poter crescere felice.

Non ho mai ricevuto un centesimo per il mio impegno (il nostro statuto lo vieta espressamente) e sono orgogliosa che con me lavorino persone che hanno come priorità l’attenzione agli altri ed il rispetto dei diritti di tutti.

In Italia ci prendiamo cura di bambini e ragazzi in situazione di disagio, bisognosi di protezione e di integrazione educativa, familiare, lavorativa, sociale. Per le attività in Italia non abbiamo mai ricevuto finora alcun finanziamento pubblico ma siamo sostenuti da privati che credono in quello che facciamo.

La nostra attività, così come quella di tante altre organizzazioni come la nostra, è preziosa per i bambini e ragazzi che vivono nel nostro Paese, che altrimenti non avrebbero la possibilità di ricevere la protezione, l’attenzione, il sostegno e le cure di cui hanno diritto, specialmente in un momento come questo in cui i fondi pubblici destinati al welfare sono in continua diminuzione mentre aumenta la fascia di popolazione, in particolare dei minorenni, che vivono in condizioni di povertà e di disagio.

Se davvero, come ha detto il Ministro Salvini, le Ong si “togliessero dai piedi”, i bambini e i ragazzi che vivono in Italia avrebbero meno servizi, meno tutele, meno protezione. Proprio quei bambini che vivono nelle famiglie più toccate dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro che c’è nel nostro Paese, rispetto alle quali la politica non riesce ancora a trovare delle soluzioni efficaci e soddisfacenti.

Voglio dire al Ministro che continuerò orgogliosamente e tenacemente a mettere il mio tempo, le mie capacità e le mie risorse a disposizione di qualunque bambino ne abbia bisogno.

Se il Ministro vorrà rendersi conto di persona dello straordinario lavoro che fanno le altre organizzazioni come la nostra, mi farà piacere mostrarglielo.

n ogni caso nulla riuscirà ad impedirmi di stare sempre dalla parte dei bambini e ragazzi in necessità, senza distinzioni, come se fossero dei figli.»