È giunta improvvisa la notizia da Pfizer  che “dalla prossima settimana” ci sarà un calo nelle consegne di vaccini anti-Covid in Europa, giustificandolo con la necessità  di migliorare le proprie capacità di produzione. 
 
Non è ancora chiaro quanto tempo ci vorrà prima che Pfizer torni alla massima capacità di produzione, che sarà aumentata da 1,3 a 2 miliardi di dosi all'anno. Non è stata specificata l'entità della riduzione per l'Europa nel suo insieme, ma per la Norvegia la diminuzione sarà del 17,8%.
 
In base a quanto riporta la Reuters, Pfizer ha dichiarato di aver dovuto apportare modifiche ai processi e agli impianti produttivi che richiederanno ulteriori approvazioni normative."Anche se questo avrà un impatto temporaneo sulle spedizioni da fine gennaio a inizio febbraio, la nuova catena produttiva consentirà un aumento significativo delle dosi disponibili per i pazienti a fine febbraio e marzo",ha comunque spiegato Pfizer in una nota.

Il Commissario Arcuri non ci sta ed è in attesa di una risposta formale alla sua richiesta di spiegazioni, dopo la quale ha minacciato eventuali iniziative nei confronti della casa farmaceutica che dalla prossima settimana consegnerà al nostro Paese circa il 29 %  di fiale di vaccino in meno rispetto  a quanto concordato. 

Questa la nota diffusa dalla struttura commissariale: 

"Alle 15,38 di oggi la Pfizer ha comunicato unilateralmente che a partire da lunedì consegnerà al nostro Paese circa il 29 per cento di fiale di vaccino in meno rispetto alla pianificazione che aveva condiviso con gli uffici del Commissario e, suo tramite, con le Regioni italiane. Non solo: ha unilateralmente deciso in quali centri di somministrazione del nostro Paese ridurrà le fiale inviate e in quale misura. Analoga comunicazione è pervenuta a tutti i Paesi della Ue. La Pfizer ha altresì annunciato che non può prevedere se queste minori forniture proseguiranno anche nelle prossime settimane, né tantomeno in che misura" .

In un primo momento,  nel  pomeriggio, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, aveva affermato che

"l'azienda mi ha assicurato che tutte le dosi ordinate saranno consegnate nel primo trimestre".

 E invece, poco prima delle 20.30, è arrivata la doccia fredda. 

Si resta in attesa di ulteriori sviluppi e chiarimenti sulla vicenda.