Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, nello scorso fine settimana ha chiarito - se così si può dire - la vicenda relativa alla cessione della Sampdoria, invitando coloro che finora hanno dichiarato interesse nella società ad esporsi pubblicamente rendendo noto a tutti quanto siano disposti a spendere, in modo da far capire anche ai tifosi se abbiano o meno le risorse necessarie per farlo.

Questo è quanto Ferrero ha detto all'Ansa:

«Confermo che il socio Holding Max ha espresso la volontà di cedere la società senza se senza ma, al contempo, sottolineo che fin dall'inizio delle trattative la richiesta in termini economici non è mai cambiata.

La verità è semmai che altri pensano di ottenere un prezzo diverso, non rappresentativi del vero valore della squadra, attivando meccanismi dannosi... notizie non vere diffuse quotidianamente, contestazioni da parte dei tifosi sobillati ad arte, ed altre pressioni collaterali, delle quali per buon gusto, per ora, non faremo menzione.

Questa situazione sta mettendo in imbarazzo tutta la dirigenza, che con l'avvicinarsi dell'inizio del campionato, non può liberamente operare, visti i normali vincoli legati ad un meccanismo di cessione. Per questo dico basta, ed invito la controparte a rendere pubblica l'offerta, in modo che tutto sia chiaro e trasparente.

Così anche la tifoseria potrà capire meglio. Capire chi sta facendo cosa e chi sta aiutando chi e cosa, anticipando che le notizie sin qui diffuse non sono in alcun modo rappresentative di una realtà, né contrattuale, né fattuale.
È altrettanto chiaro che nessun meccanismo discriminatorio potrà indurre Holding Max a modificare la richiesta, ponderata, corretta e soprattutto conosciuta fin dal primo giorno.

Si è lavorato incessantemente, con l'anima e con il cuore di tutti, affinché questa società avesse una stabilità ed una reputazione nel panorama calcistico italiano ed estero; sono state fatte cose importanti, raggiunti traguardi che vanno riconosciuti.

Quindi, invito ancora una volta tutti gli attori di queste offerte (in quanto ad oggi tali sono, non trattative), nell'interesse della società, a rendere pubblica la volontà di acquisto, a dichiarare le vere condizioni e prezzi, a sostanziare le proprie disponibilità e fondi (finora non palesi essendo gli offerenti, di fatto, mere scatole) dando un'accelerata definitiva, adesso o mai più».