FE.N.A.P.I, la Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori, è un’organizzazione professionale di categoria che si occupa di sostenere la piccola impresa. Direttore generale, in aspettativa, di Fenapi è l'on. Cateno De Luca (detto Messina) che alle elezioni della regione Sicilia del 5 novembre ha sostenuto, come candidato UDC, Nello Musumeci presidente della Regione.

Cateno De Luca (detto Messina), insieme agli altri candidati UDC era stato presentato agli elettori siciliani dall’on. Lorenzo Cesa, segretario nazionale del partito, in una conferenza stampa organizzata ad ottobre dal Coordinamento provinciale di Messina, insieme agli altri candidati della lista Sicilia Vera Rete Democratica.

Cateno De Luca (detto Messina), capolista della Lista n. 6 in provincia di Messina, è stato eletto al Parlamento siciliano con 5.418 preferenze.

Questa mattina, le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia che Cateno De Luca (detto Messina), è stato messo agli arresti domiciliari dal gip del Tribunale di Messina con l'accusa di aver promosso - insieme al presidente di Fenapi Carmelo Satta - un'associazione per delinquere che ha portato ad un'evasione fiscale di circa un milione 750mila euro.

Naturalmente, per gli indagati è garantita l'innocenza fino a sentenza definitiva, oltre alla possibilità che nel prosieguo delle indagini possano essere scagionati prima di arrivare a processo. Va detto però che, già prima delle elezioni, la lista UDC presentava persone che in base alla legge Severino - se fosse stata applicata alla lettera - non avrebbero dovuto essere inserite nelle liste elettorali.

La questione è stata posta ai candidati nazionali del centrodestra, ma la risposta di rito può essere riassunta nel fatto che ogni partito della coalizione era responsabile dei propri rappresentanti. Un modo come un altro per lavarsi la coscienza, evitare i problemi e far finta di nulla.

Così, dopo esser stato eletto, Matteo Salvini (Lega) ha detto di essere orgoglioso per il voto pulito della sua lista presentata insieme a FDI, Giorgia Meloni si è ascritta il merito di aver scelto il candidato vincente e di aver aggregato intorno al suo nome i partiti della colazione, compresa Forza Italia, il presidente eletto Nello Musumeci si è invece complimentato con se stesso di essere un candidato pulito e rispecchiabile tanto che, una volta eletto ha dichiarato: «Voglio dedicare questa campagna elettorale ai miei figli e ai figli di tutti i siciliani perché ogni sforzo sarà fatto per loro. I nostri ragazzi hanno il diritto di credere ad un futuro diverso e migliore. Ora tutti ai remi per un obiettivo comune: la redenzione di questa terra.»

 



 Ora se la redenzione inizia già con un arresto di un deputato eletto due giorni prima, non solo si inizia male, ma si finisce pure nella farsa.

Ed ancora più farsesche finiscono per essere le dichiarazioni rilasciate da Lorenzo Cesa, segretario UDC: «La vittoria di Musumeci è una grande vittoria del centrodestra unito e l’UDC ha creduto in Musumeci in tempi non sospetti. Il nostro straordinario risultato è l’affermazione di un partito profondamente rinnovato nella sua classe dirigente, credibile e strettamente legato al territorio. Dalla Sicilia parte il vero treno, quello moderato di centrodestra che ci porterà alla vittoria delle prossime elezioni politiche.»

Se dobbiamo rimanere all'immagine di Cesa, il treno sembra sia già stato fermato in stazione. Dichiarazioni ufficiali relative al'arresto di Cateno De Luca (detto Messina) da parte dei leader nazionali della coalizione di centrodestra che ha esultato per il risultato in Sicilia non sono pervenute... al momento!