La scuola cui credo unisce e non divide. Insegna il solidarismo e il senso della comunità non la discriminazione e la divisione. Sono fermamente contrario a questa misura adottata dal Governo. Giuridicamente inoltre l’applicazione di un simile “obbrobrio” presuppone che si debba conoscere lo stato vaccinale di uno studente minorenne senza il consenso degli esercenti la responsabilità genitoriale? Se non ho capito male, non solo la scuola (quindi docenti o dirigente scolastico) deve conoscere un dato sensibile di un minorenne, ma anche farlo conoscere a tutti? Secondo me abbiamo perso il senso della misura.

Ricordo che la minore età è connessa a diritti fortificati rispetto agli adulti. Il trattamento dei loro dati deve essere disciplinato in maniera differente e rinforzata. Il Regolamento europeo del 25 maggio 2018 sancisce espressamente che il trattamento dei dati dei minori sia basato sul consenso. Dov’è questo consenso? Ricordo che un regolamento ha portata generale ed è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.

Mi risulta che il nostro Paese sia ancora uno Stato membro. Rispetta in quanto tale questo regolamento tutt’ora in vigore?  Non è tutto. Il libero accesso all’istruzione è garantito dall’art. 34 della Costituzione e in questa circostanza è vincolato all’imposizione indotta del vaccino anti Covid-19 agli studenti. Siamo di fronte ad una palese discriminazione tra ragazzi vaccinati e non vaccinati sul diritto a frequentare la scuola in presenza, che ricordo è un diritto fondamentale per tutti.

Dal punto di vista giuridico, sarebbe la prima volta nella storia – in regime di facoltatività del vaccino – che s’imponga, ai minorenni, come condizione per frequentare la scuola in presenza, di sottoporsi a vaccinazione non per proteggere se stessi, ma per tutelare gli adulti. Mi sorge il dubbio che quest’assurdità normativa sia stata congegnata per coprire ciò che non si è fatto per le scuole sicure.

In due anni di pandemia solo 200 scuole si sono dotate dei sistemi di areazione meccanica. Quanti istituti hanno risolto il problema delle classi pollaio? Quanti hanno realizzato interventi strutturali? Questa norma ha anche uno sviluppo negativo educativo e psicologico. Molti psicologi (tra i primi il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi, David Lazzari) hanno palesato il rischio della sindrome del disadattamento.

È una misura inutile anche dal punto di vista sanitario (cfr. Crisanti) che alla fine punisce soltanto i ragazzi. La scuola che ho conosciuto e che ho frequentato io mi ha abituato alla fratellanza, al non sentirmi diverso ma uguale all’altro, al sentirmi integrato e accettato. Mi meraviglio come simili norme trovino sponda nella Sinistra (che una volta lottava le ingiustizie e le discriminazioni) e invece opposizione in partiti di destra come la Lega. La classe politica di questa povera Nazione è diventata davvero amorfa! (Vincenzo Musacchio, giurista)