La Lega dentro il governo vuol dire questo. Zona gialla già dal 26 aprile, bar e ristoranti all’aperto anche alla sera, ripresa di sport e spettacoli, scuole in presenza quasi per tutti, progressivo ritorno alla liberazione e alla normalità per tutte le attività. Vince il buonsenso.E ORA OBIETTIVO CANCELLAZIONE COPRIFUOCO, NON SI MOLLA. Raddoppio dei soldi per Partite Iva e imprese, da 20 a 40 miliardi. Fatto. Riapertura di bar, ristoranti, attività sportive, economiche e culturali all’aperto entro aprile. Fatto. Prossimi obiettivi: anticipare le riaperture delle attività al chiuso e cancellare finalmente il coprifuoco delle 22. Avanti, non si molla.

Come è facile capire dalle dichiarazioni di Salvini sopra riportate, la Lega di governo e di opposizione si è appuntata come propria medaglia al merito l'aver convinto Mario Draghi (la cui stella continua progressivamente a brillare sempre di meno) ad allentare le misure di contenimento a partire dal 26 aprile. 

Naturalmente, per la propaganda leghista le progressive riaperture sono da interpretare fin da subito come una sorta di liberi tutti... come se l'ammassarsi all'aperto potesse evitare il contagio. Ma ci siamo abituati.

Lo scorso anno Salvini voleva riaprire tutto già dopo Pasqua, in estate riuniva gente per i suoi comizi con cui si faceva selfie guancia e guancia e andava in giro rifiutandosi di portare la mascherina, ripubblicando sui social le affermazioni di medici e professori che parlavano di virus clinicamente morto e che in Italia non ci sarebbe stata una seconda ondata.

Ma quello che Salvini non sembra comprendere, e pertanto non dice,  è il fatto che inevitabilmente le persone finiranno per contagiarsi anche all'aperto. 

Inoltre il suo paradossale ostinarsi al ritorno anticipato alla normalità confligge con le dichiarazioni, ad esempio, del premier britannico Johnson che aveva annunciato nei giorni scorsi che la cancellazione delle misure che avevano caratterizzato l'ultimo lockdown sarebbe stata in ogni caso graduale, nonostante la campagna di vaccinazione nel Regno Unito, anche se con una dose, abbia parzialmente immunizzato più della metà della popolazione.

Perché? Perché riaprire, ha detto Johnson, significa comunque avere la certezza che alcune persone si contageranno e tra queste alcune moriranno. Per tale motivo le riaperture dovranno essere graduali in modo da poter tenere sotto controllo e valutare l'andamento del contagio.

In Italia, in questo momento ci sono 15mila nuovi casi Covid al giorno con vaccinato il 20% della popolazione vaccinabile, di cui neppure la metà ha ricevuto la seconda dose. La prossima settimana, i casi di contagio saranno intorno a 10mila e se dovesse accadere qualcosa di miracoloso il numero di persone vaccinate con almeno una dose salirebbe al 25% di quelle vaccinabili.

Anche in questo caso, però, le riaperture del 26 aprile porteranno a far registrare una ripresa dei contagi che inizierà ad essere significativa a partire già dalla seconda settimana di maggio e riguarderà soprattutto le persone dai 70 anni in giù che ancora non avranno preso neppure una dose di vaccino. E che questo accadrà lo sanno tutti, come ci insegna l'esempio della Sardegna.

E quando accadrà, Salvini se ne prenderà il merito anche in quel caso? Difficile crederlo. Ma gli italiani si saranno già dimenticati delle sue dichiarazioni odierne, incolpando della quarta ondata comunisti e clandestini.