Dall’Africa all’Asia e all’America, i vari popoli utilizzano da secoli Erbe dalle proprietà stimolanti per sopportare la fatica, la fame e, spesso, anche il clima ostile. A queste Erbe stimolanti ricche di alcaloidi appartengono tra le altre l’africana Cola e le americane Matè e Guaranà, tre piante accomunate dal contenuto in caffeina e che possono essere consumate anche sotto forma di infuso (che trovate in erboristeria come piante singole o in mix sinergici).

La caffeina agisce sul sistema nervoso centrale e sul metabolismo e rinvigorisce corpo e mente. Tuttavia è noto che la caffeina ha una soglia di tolleranza variabile tra soggetto e soggetto e che il suo abuso può provocare nervosismo, palpitazioni, ansia, aritmie cardiache, nausea e cefalea. Quindi mai abusarne.

Gli utilizzi “moderni” della Cola confermano in gran parte quelli antichi. Il suo uso come stimolante conosce un ampio raggio di azione: stanchezza muscolare e mentale, astenia fisica, psichica e sessuale, depressione, sforzi fisici prolungati, emicrania, nevralgie, disturbi cardiaci (regolarizza il battito), convalescenza, tristezza e malinconia. L’azione stimolante è dovuta agli alcaloidi che contiene: caffeina prima di tutto, ma anche teobromina (che ha azione diuretica con aumento della porzione liquida delle urine e diminuzione dell’urea) e tannini (che favoriscono l’assorbimento lento e graduale della caffeina). Altri campi di stimolazione riguardano la microcircolazione (grazie al contenuto in flavonoidi) e la digestione (grazie all’azione sulle fibre circolari dello stomaco). Può essere usata sotto forma di infuso, ma ancora meglio in estratto secco titolato.

Il Matè è detto “infuso che sa di foresta” per la leggenda che circonda la pianta: una notte la luna decise di scendere sulla terra in esplorazione, ma inesperta com’era dovette essere soccorsa due volte da un taglialegna e per ricompensarlo la luna fece scendere sulla casa dell’uomo una pioggia, da cui nacquero le preziose piantine del Matè. Questa storia dimostra l’importanza che viene attribuita al Matè, considerata la bevanda nazionale del Paraguay. Da secoli è l’infuso corroborante per eccellenza, usato sia per le sue virtù toniche e stimolanti sia per combattere disturbi metabolici e favorire la diuresi. Al suo uso terapeutico si affianca anche quello rituale e sociale, secondo cui il compito di preparare la bevanda spetta a una ragazza, che versa il Matè in una grande zucca munita di cannuccia; il primo a bere dalla cannuccia è il padrone di casa, che poi passa il recipiente agli ospiti seduti in cerchio; un rituale simile a quello della grolla valdostana. Oggi al posto della zucca si usa la tazza da Matè (rotonda come una zucca) e al posto della cannuccia la bombilla, che è un bastoncino alla cui estremità si trova una sfera bucherellata (una specie di filtro) che consente il passaggio della parte liquida dell’infuso e non delle foglie spezzettate. Ricchissimo di clorofilla, il Matè contiene caffeina in percentuali variabili. E’ usato come stimolante e corroborante in caso di astenia, stanchezza, convalescenza. Recenti studi poi hanno dimostrato la sua azione ipoglicemizzante, le sue proprietà antiossidanti e il suo effetto vasodilatatore. Ha anche effetto dimagrante per la sua azione anti-fame, soprattutto se bevuto caldo.

Il Guaranà è detto gli “occhi magici della foresta” perché la leggenda narra che la pianta sia nata dagli occhi di un bimbo dopo la sua sepoltura. In effetti, i suoi frutti maturi assomigliano proprio a occhi. Il componente principale della pianta è la caffeina, associata a tannini e sostanze lipidiche (per questo la polvere rimane solubile solo in parte in acqua e rimane in sospensione). Grazie a questa componente tannica e lipidica, la caffeina si libera gradualmente nell’organismo e ha così un effetto molto più prolungato rispetto al Tè e al Caffè. La droga può essere assunta sotto forma di estratto secco titolato, infuso o estratto idroalcolico.

 

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