Dal 2014 al 2019, secondo i dati del ministero dell'Interno, sono arrivati in Italia circa 70 mila minori stranieri non accompagnati. Solo lo scorso anno sono stati 1.600 gli arrivi via mare, portando così a 6.000 il numero dei minorenni stranieri non accompagnati presenti in Italia (in base ai dati del ministero del Lavoro), comunque in calo se si considerano le 10 mila presenze del 2018 e le 18 mila registrate a fine 2017. Il calo è dovuto sia alla diminuzione degli arrivi, che al compimento della maggiore età di molti bambini e adolescenti sbarcati negli ultimi due anni. 

Stabile invece il numero degli irreperibili, ovvero quei minorenni non accompagnati di cui si sono perse le tracce, oltre 5.300 al 31 dicembre 2019.

Se negli anni passati i minori provenivano principalmente dall'Africa occidentale, tra le principali aree d'arrivo nel 2019 quella balcanica, il Nord Africa, e l'Asia con una prevalenza registrata per i seguenti Paesi: Albania, Egitto, Pakistan e Bangladesh.

Nel 2019, grazie al programma in Italia, l'UNICEF ha raggiunto oltre 6.000 giovani migranti e rifugiati:

  • 2.170 hanno avuto accesso a migliori standard di accoglienza, protezione, prevenzione e risposta alla violenza di genere;
  • 1.136 hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze;
  • oltre 1.390 operatori sono stati formati sulla protezione dei minori e risposta alla violenza di genere;
  • oltre 4000 hanno espresso la propria voce tramite la piattaforma U-Report on the Move;
  • per il 2020 l'UNICEF ha l'obiettivo di raggiungere circa 8000 giovani migranti e rifugiati.

Analizzando le principali sfide da affrontare, il rapporto dell'Unicef per le attività svolte in Italia nel 2019 sottolinea che persiste una disomogeneità nei servizi di protezione e accoglienza rivolti ai minorenni stranieri non accompagnati con un grande numero di minori che resta fuori dal sistema d'accoglienza a rischio di abuso e sfruttamento. Lacune si registrano anche per la prevenzione e risposta alla violenza di genere e sui casi vulnerabili, con particolare attenzione alle giovani. E ancora, resta scarsa l'offerta di forme di protezione alternative e complementari ai centri di accoglienza e persistono criticità nell'accesso al sistema di istruzione e formazione professionale e poche opportunità di tirocini formativi.

Oltre a ciò, in quest'ultimo periodo si sono aggiunte le problematiche legate all'emergenza Covid, per rispondere alle quali, l'UNICEF sta diffondendo informative multi-lingua per i giovani migranti e rifugiati in Italia, al fine di fornire in modo tempestivo informazioni aggiornate su meccanismi di prevenzione della malattia, gestione dello stress, consulenza legale e supporto psico-sociale sia ai minori e giovani migranti e rifugiati nel sistema di accoglienza sia ai minori in affido, alle famiglie affidatarie, ai tutori volontari, ai mediatori culturali. 

Inoltre, l'Unicef sta continuando a garantire supporto sanitario anche attraverso i team mobili nelle stazioni e negli insediamenti informali a Roma. Sono garantite inoltre le attività formative online sui percorsi di educazione all'imprenditorialità e di cittadinanza attiva in corso.


Su questo tema, di seguito, si riporta il terzo appuntamento con Casa UNICEF, il format in streaming condotto da Andrea Iacomini, Portavoce dell'Unicef in Italia, che in questa puntata presenta la Coordinatrice UNICEF per il programma Migranti e Rifugiati, Anna Riatti, con la testimonianza di un giovane arrivato in Italia come minore straniero non accompagnato e vede la partecipazione straordinaria della giornalista e Ambasciatrice UNICEF Myrta Merlino, che presenta "True Heroes", servizio dedicato ai ragazzi migranti e rifugiati alle prese con l'epidemia di Covidー19.