Come sappiamo, il pensiero romano è di tipo popolare, nel senso che è stato elaborato da una collettività di individui nel corso dei millenni; essendo popolare, è anche anonimo, perché non è riconducibile ad un autore noto, come nel caso dei sistemi filosofici di Platone, Aristotele, Cartesio, Leibnitz e via elencando. Esso è incentrato sul fas, La legge divina, è ha dunque una valenza religiosa. Tuttavia, come abbiamo cercato di dimostrare in una precedente notizia, può essere spiegato e analizzato alla luce del ius, ricorrendo a categorie filosofiche, e facendo appello al concetto aristotelico di "sinolo", indistinzione di materia e di forma. Quindi abbiamo le interpretazioni religiosa e filosofica.
Può avere il fas un significato anche scientifico ? Secondo noi, si. Per quanto mi riguarda, posso dire di aver capito i rapporti intercorrenti tra Dei, fas , ius, e natura interpretando i tre colori della bandiera italiana, sempre, ovviamente, se questa interpretazione è corretta e storicamente fondata; in ogni caso essa ha origini esoteriche. Per quanto riguarda l'aspetto scientifico sembra che il fas alluda ad una combinazione di forze o principi cosmici che si risolvono in uno stato indeterminato ed indistinto.
Come è stato detto "la vita non è logica" e, a parer mio, vani sono gli sforzi della fisica teorica volti a trovare l'"ultima particella". L'Universo alla fine è neutro, ed è comprensibile con un atto puramente intellettivo, ma non dimostrabile scientificamente e razionalmente mediante una griglia di calcoli matematici. Gli è che nello scontro di due principi opposti e complementari, la materia o energia si annichilisce, sfuggendo ad ogni comprensione basata sulla mera ragione scientifica. Rimane solo la constatazione di questa realtà, e questa constatazione è pure essa, a mio avviso, un fatto intrinsecamente scientifico.
Quindi nel fas , e nei suoi rapporti con i termini-concetti ad esso afferenti, si celerebbe tutta la cultura umana nei suoi molteplici aspetti. Qui non si vuol affermare assolutamente la superiorità della tradizione romana nei confronti delle tradizioni degli altri popoli; anzi, sono convinto che in tutte le culture umane sono impliciti i concetti che abbiamo sin qui esposto, ed altri ancora. Merito della tradizione romana è forse la sinteticità con cui viene elaborata la realtà umana e divina, nell'ambito di un pensiero eminentemente civico. La tradizione romana rispetta le diversità e la plurivocità, ed è improntata ad una proverbiale tolleranza religiosa: l'Imperatore Tiberio diceva che le offese agli dei sono di esclusivo loro interesse e preoccupazione.
Quindi niente "Dio unico" ed "unica dottrina" da imporre a chicchessia, ma una visione civica che, potenzialmente, potrebbe svolgere un ruolo positivo nel dare sostegno allo Stato democratico nel problematico momento storico che tutti noi stiamo vivendo.