Il numero chiuso alla facoltà di medicina ha creato indubbiamente una “carenza di medici” e a mio giudizio il metodo di selezione utilizzato non è mai stato realmente mirato, oltre a non credere che un test di accesso possa decidere sulle future capacità di fare il medico bene o male.

Da medico e tutor universitario con 39 anni di esperienza, dico  con forza che tanti valenti giovani con la passione della medicina sono stati fermati da “stupidi test” e non da capacità, volontà e passione nel voler diventare medico.

 Come non ricordare, al riguardo, il famoso test   che conteneva la domanda sulla grattachecca di Sora Maria!

“Nei pressi del noto Liceo Tacito di Roma si trova la "grattachecca di Sora Maria", molto nota tra i giovani romani. Sapresti indicare quali sono i gusti tipici serviti? Menta, limone, amarena, cioccolato... (www.romatoday.it/cronaca/grattachecca-test-di-medicina-sapienza.html)”.


L'Assemblea regionale siciliana, a novembre dello scorso anno, ha deciso di "cambiar rotta" presentando uno “Schema di progetto di legge da proporre al Parlamento” a firma di Salvatore Lentini (Popolari ed Autonomisti - Idea Sicilia).

“La crisi legata alla pandemia in corso - ha spiegato Lentini, motivando così le ragioni che l’hanno spinto ad avviare una iniziativa da proporre al Parlamento nazionale - ha mostrato gli effetti negativi di oltre 20 anni di restrizioni all’accesso ai corsi di laurea dell’area sanitaria, con una carenza rispetto al turn-over dei pensionamenti che, nel caso dei medici, raggiunge ormai decine di migliaia di unità all’anno. Una carenza ancora più grave - continua il deputato palermitano - per una regione come la Sicilia che già vede tantissimi giovani allontanarsi verso altri paesi e dove la carenza di risorse (dovuta anche alla carenza di risorse per la maggiore compartecipazione alla spesa sanitaria imposta rispetto ad altre Regioni) ha ridotto ancor di più lo spazio per le borse di specializzazione dei medici e per il finanziamento del diritto allo studio in genere”.L’auspicio di Lentini è che “il Parlamento nazionale voglia raccogliere questo segnale, che si unisce ad iniziative analoghe promosse in altre Regioni, superando definitivamente un meccanismo distorsivo, che penalizza particolarmente quelle famiglie che non possono sostenere i loro figli in percorsi alternativi o l’onere dei costosi ricorsi per l’ammissione. Abolire il numero chiuso è un atto di giustizia e lungimiranza, che da risposta a migliaia di giovani vorrebbero e potrebbero contribuire con la loro intelligenza e col loro entusiasmo a rispondere al ‘bisogno di salute’ di oggi e di domani”.

Il decreto 776/A approvato dall’Ars lo scorso 26 gennaio, prevede l’abrogazione degli articoli 1,2,3,4,e 5 della legge del 2 agosto 1999 n 264.

Il Ddl  abolisce il numero chiuso per i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, in Veterinaria, in Odontoiatria e protesi dentaria, in Architettura, nonché ai corsi di Specialistica medica e ai corsi di diploma universitario per la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione. Ma anche per  corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e alle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario. In considerazione dell'abrogazione del comma 2 verrebbe abolito anche l’ingresso programmato al corso di laurea in scienze internazionali e diplomatiche dell'università di Trieste con sede in Gorizia.  


Qui il testo completo del ddl dell'ARS
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