L'occupazione israeliana ha usato tutti i mezzi a disposizione per indebolire le dimostrazioni della grande Marcia del Ritorno, includendo la macchina della propaganda e diffondendo menzogne, ma tutti i suoi sforzi sono andati invano.

Sempre più complicata la situazione in Palestina, più ci avviciniamo a metà del mese di maggio. Per il giorno 14 è previsto lo spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme Ovest. Più che altro uno spostamento simbolico, dato che la sede diplomatica statunitense continuerà ad essere presente e attiva nell'attuale capitale dello Stato ebraico. Ma il messaggio politico resta, con tutta la sua implicita provocazione, considerando che la data corrisponde a quella della nascita di Israele, di cui ricorre quest'anno il 70° anniversario.

Il 15 maggio, invece, i palestinesi celebreranno il 70° anniversario della Nakba, la Catastrofe che per quel popolo è seguita alla nascita dello Stato ebraico.

Per questo motivo, l'IDF ha cercato con estrema durezza ed altrettanta violenza di impedire le proteste legate alla Grande Marcia del Ritorno che dal 30 marzo vengono organizzate ogni venerdì nella Striscia di Gaza.

L'ultima iniziativa di Israele per impedire tali manifestazioni, dopo aver fatto ricorso alla propaganda e ai cecchini, è quella di intraprendere azioni militari mirate contro presunti obbiettivi che, secondo le forze di sicurezza israeliana, verrebbero utilizzati per preparare attentati.

Così, questo fine settimana, l’aviazione di Tel Aviv ha bombardato una struttura di proprietà di Hamas in risposta agli aquiloni fatti volare dai palestinesi durante le proteste che trasporterebbero ordigni da far esplodere una volta che gli acquiloni avessero attraversato il confine. Inutile dire che nessuno, finora, abbia mai visto alcunché che fosse legato ai "temibilissimi" aquiloni palestinesi!

A tutto questo, si aggiungerebbe però una presunta attività diplomatica che, secondo il quotidiano Haaretz, vedrebbe dialogare Hamas, anche sulla spinta del governo egiziano, e i vertici israeliani per raggiungere un accordo per allentare il blocco di Gaza che va avanti da più di 10 anni e migliorare le condizioni di vita della popolazione, ormai stremata dalle varie crisi che attanagliano la Striscia: energetica, idrica, occupazionale, cui si è aggiunta anche quella sanitaria con le migliaia di feriti cui il già traballante sistema sanitario locale ha dovuto far fronte dal 30 marzo in poi.

Niente di tutto questo è stato però ricordato dai "giornalisti" Rai nelle telecronache della tre giorni del Giro d'Italia in Israele. Giornalisti che, però, hanno letto con precisione tutte le "meraviglie" israeliane che si presentavano ai corridori e agli spettatori durante le tappe, mentre in tv, sulle immagini della corsa, veniva mostrata in sovrimpressione la stella di David!