Si immaginava già di essere al Quirinale di fronte a Mattarella mentre gli presentava uno ad uno i suoi ministri, durante cerimonia del giuramento che vede l'ufficializzazione del nuovo governo.

Dandoi questa impressione che Luigi Di Maio, in versione istituzionale con tanto di tribunetta e bandiere tricolori, ha presentato a Roma, durante una conferenza stampa allestita ad hoc, la lista di ministri del possibile governo a 5 Stelle.

Ministri senza portafoglio:

Dott. Riccardo Fraccaro, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, gli Affari Regionali e la democrazia diretta;
Prof. Avv. Giuseppe Conte, Ministro per la Pubblica Amministrazione, la Deburocratizzazione e la Meritocrazia;
Prof.ssa Filomena Maggino, Ministro per la Qualità della Vita e lo Sviluppo Sostenibile;
Domenico Fioravanti, Ministro per lo Sport.

Ministri con portafoglio:

Prof.ssa Emanuela Del Re, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale;
Prof.ssa Paola Giannetakis, Ministro dell’Interno;
Avv. Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia;
Dott.ssa Elisabetta Trenta, Ministro della Difesa;
Prof. Andrea Roventini, Ministro dell’Economia e delle Finanze;
Prof. Lorenzo Fioramonti, Ministro dello Sviluppo Economico;
Dott.ssa Alessandra Pesce, Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali;
Gen. Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare;
Prof. Mauro Coltorti, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;
Prof. Pasquale Tridico, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali;
Dott. Salvatore Giuliano, Ministro della Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
Dott. Alberto Bonisoli, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo;
Prof. Armando Bartolazzi, Ministro della Salute.



17 ministri, 12 uomini e 5 donne, poche ma assegnate a ministeri non certo di secondo piano. Una squada di tenici con esperienze professionali nei ministeri di competenza. E di certo non una riproposizione, in salsa diversa, di personaggi del "livello" di Alfano, Galletti, Poletti, Fedeli, Lorenzin, Madia, Lotti...

Nel suo discorso di apertura, Luigi Di Maio ha ricordato che l'idea di presentare il governo prima dl volto venne a Gianroberto Casaleggio nel 2014, per "sostenere che la massima trasparenza nei confronti degli elettori". Di Maio ha ribadito che "il MoVimento 5 Stelle non vuole le poltrone. Non vogliamo occupare le istituzioni per spartirci i posti. Vogliamo mettere le persone giuste al posto giusto nell'interesse esclusivo dei cittadini. E' anche una questione di coerenza. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto. Pensavano scherzassimo, che fosse una trovata buttata lì. Non era così. Noi abbiamo una parola sola. E in questi 5 anni lo abbiamo dimostrato con il nostro comportamento."

Naturalmente, da parte dei critici si cerca sempre il pelo nell'uovo. Così, non potendo aggrapparsi a competenza e professionalità, il nuovo appiglio è diventato l'esperienza: quelle indicate sono tutte persone competenti sì... ma non hanno esperienza, perché non hanno mai fatto i ministri... nella loro vita. Una annotazione perspicace e non priva di una certa logica, anche se non si capisce perché già nel 2014 non sia invece stata tirata in ballo per ministri del "calibro" di Madia e Boschi... per non parlare dello stesso Renzi!

Ma anche Di Maio, nel caso diventasse premier, sarebbe comunque alla sua prima esperienza da presidente del Consiglio... nel suo caso, però c'è da chiedersi in base a quali competenze visto che nel suo curriculum può vantare solo un diploma di liceo classico - che però non gli consente di districarsi tra gli impervi dedali delle regole della consecutio, - l'iscrizione alle facoltà di ingegneria e giurisprudenza senza però completare gli studi, e le qualifiche di giornalista pubblicista e webmaster.

Una "piccola" lacuna di cui, nel suo discorso, Luigi Di Maio si è dimenticato di informarci.