Anche un rimorchiatore, il Vos Thalassa, diventa un caso per il governo del cambiamento. La nave italiana, ieri sera, al largo delle coste libiche ha preso a bordo 60 naufraghi a cui va pure aggiunto l'attributo di migranti. Non appena il viminale ha saputo la notizia ha fatto sapere che la nave "italiana" non avrebbe potuto attraccare in un porto italiano.

D'altro canto, secondo il ministero dell'Interno, al di là di cosa imponga il diritto internazionale in merito ai salvataggi in mare, l'equipaggio del rimorchiatore italiano doveva tirar dritto e lasciare che a salvare i migranti fosse la Guardia Costiera libica... nel caso fosse intervenuta e fosse intervenuta in tempo. Due condizioni del tutto risibili per il ministero dell'Interno.

La situazione, che avrebbe avuto del paradossale e dell'insostenibile con il possibile divieto di attracco ad un porto italiano di una nave italiana che opera al servizio delle piattaforme petrolifere e non a scopi umanitari da parte di un ministro ed un ministero incompetenti per ruolo, è stata sbloccata dall'intervento del ministro competente, quello dei trasporti, Danilo Toninelli.

Toninelli ha fatto intervenire la Guardia Costiera, con la nave Diciotti, che ha preso i migranti a bordo, ma solo perché "stavano mettendo in pericolo di vita l'equipaggio dell'incrociatore italiano Vos Thalassa." Inoltre, sempre Toninelli ha dichiarato "ora avanti con indagini per punire facinorosi."


Per il governo del cambiamento, come sempre, esiste un colpevole da cercare e perseguire e, soprattutto, da offrire alla gente con la bava alla bocca a cui è stato fatto credere che non vive bene a causa dei migranti. Chissà chi, questa volta, saranno i "facinorosi"! E chissà se nel frattempo a Toninelli qualcuno avrà avuto la pazienza di spiegare la differenza che passa tra un "incrociatore" e un "rimorchiatore". Un ministro dei Trasporti dovrebbe saperla... ma oggi è tempo di cambiamenti e non è più come una volta.

Comunque... Toninelli, in qualche modo, doveva salvare capra e cavoli, minimizzando il caso e cercando di placare l'ira dell'alleato di governo Matteo Salvini che, nonostante la promessa ai suoi seguaci che non avrebbe consentito più sbarchi di migranti in Italia, se li è visti consegnare pure dalla Guardia Costiera.

Della faccenda, però, il ministro Salvini non ha detto niente sui suoi profili social... meglio non farla sapere ai suoi seguaci.

Comunque, Salvini si potrà consolare con l'intervista del premier "da riporto", tal Giuseppe Conte, che su La Stampa ha dichiarato che le Ong non devono interferire "con le operazioni della guardia costiera libica".

Per il premier da riporto Giuseppe Conte, la risoluzione del problema migranti "prevede anche il rafforzamento dei controlli e dell’assistenza, anche giuridica, ai migranti nei Paesi di transito", come parte di una strategia articolata che "ci consentirà di poter gestire in modo ottimale i flussi migratori, in uno spirito di solidarietà con gli altri Paesi europei che sino ad ora è mancato".

Nel frattempo, l'Italia, ha concluso il premier, continuerà "ad assumere iniziative concrete, come quelle attuate in queste ultime settimane, in modo da spingere anche gli altri Paesi europei a farsi carico di questa che per noi è una responsabilità collettiva".

Le iniziative concrete assunte dall'Italia finora, ma questo Conte si è dimenticato di ricordarlo, hanno provocato in pochi giorni anche alcune centinaia di morti.