La Triade ufficiale dello Stato romano non è quella Giove-Venere-Marte, ma quella Giove-Giunone-Minerva. Quale è l'interpretazione che ne davano gli antichi ? Secondo l'erudito Marco Terenzio Varrone, vissuto nel I sec. A.C., Giove, divinità uranica, rappresenta il Cielo; Giunone, divinità ctonia, la Terra ed infine Minerva è la Mente, che dà forma e vita a ciò che proviene dal Cielo e dalla Terra. Minerva ha una funzione "mentale", ed infatti era la dea protettrice di coloro che esercitavano l'artigianato e, più in generale, le professioni.
Anche qui notiamo una dialettica tra principi opposti, tra Giove, tutore dell'ordine, ed elemento maschile, e Giunone, elemento femminile, protettrice delle matrone. E anche qui c'è il principio neutro che possiamo identificare in Minerva, la greca Atena, ammesso che questa sia la giusta interpretazione. Minerva (da mens) rappresenta la sapienza che pone in atto la creazione, se vogliamo darle un significato "esoterico".
Come il Demiurgo platonico, essa plasma le forme rivolgendosi, per modellarle, all' Iperuranio, che è appunto il luogo astratto popolato dalle idee disincarnate. In questo contesto, dunque, lo stato neutro che è mediano tra gli opposti, è qualcosa: è o ha una mente. Nel Tricolore è Giove, il bianco, che rappresenta l'elemento neutro, in cui si dissolve la contrapposizione Marte/Venere. Tale elemento, come abbiamo osservato, è indefinibile e indeterminabile: può essere tutto e il contrario di tutto; ma può essere anche e semplicemente il grado zero dell'energia, dove tace l'opposizione tra principio attivo e principio passivo.
Nella Triade patrizia, invece, notiamo che la funzione di Minerva è ben determinata: essa raccoglie il patrimonio informativo derivatole dalle altre due Divinità, e lo rielabora in esseri e forme naturali od umane. V'è quindi una notevole differenza tra il Giove del Tricolore e la Minerva della Triade patrizia: nel primo caso abbiamo un'entità dalla natura sfuggente e assai difficilmente comprensibile; nel secondo caso troviamo una Mente che sembra avere una funzione specifica, quella creatrice.