Ieri, il sito del ministero dell'Interno pubblicava un comunicato che informava che la nave Aquarius della SOS Mediterranée, con a bordo oltre 600 migranti, sarebbe sbarcata a Valencia.

La nave, che si trova al largo delle coste di Malta e Italia, per raggiungere la Spagna dovrebbe effettuare altri quattro giorni di navigazione in difficili condizioni e con il meteo in peggioramento.

Le autorità italiane hanno offerto di trasferire 500 persone su altre navi e navigare insieme fino a Valencia. Gli operatori delle Ong a bordo della nave, compreso il personale di Medici Senza Frontiere, ritiene invece che l’opzione migliore sia quella di sbarcare le persone soccorse nel porto più vicino, a Malta o in Italia, e successivamente trasferirle con altri mezzi in Spagna o in altri paesi sicuri per ricevere ulteriore assistenza umanitaria e legale.

Nell'ultimo tweet pubblicato da SOS Mediterranée, Aquarius ha ricevuto conferma che il porto sicuro è quello di Valencia e che la nave è stata approvvigionata dei rifornimenti che ormai si stavano esaurendo.


In ogni caso, finora, tempi e modalità per lo sbarco non sono ancora stati resi noti. Secondo il piano del MRCC (Maritime Rescue Coordination Centres) di Roma i naufraghi a bordo verranno trasferiti su navi italiane e quindi condotte nel porto spagnolo.

Tra i 629 naufraghi a bordo ci sono 11 undici bambini e sette donne incinte.

Inoltre, ci si domanda anche perché la nave CP941 della Guardia Costiera sia autorizzata a sbarcare in Italia 937 persone, mentre ciò non è stato consentito all'Aquarius?