Queste le dichiarazioni di martedì di Matteo Renzi alla trasmissione Agorà, riassumibili in alcuni virgolettati forniti dallo stesso Partito Democratico: «Se non ci sono i numeri è giusto che si torni a votare... deciderà il Presidente della Repubblica. ... Il ragionamento che fa Berlusconi, e cioè che se non ci sono i numeri è giusto che si torni a votare, mi trova d’accordo: è giusto così. ... Il Pd con gli estremisti [identificati con Lega e Movimento 5 Stelle] non governerà mai.»

Fa piacere che dall'alto della sua ingiustificata arroganza, supportata da una immotivata presunzione, Matteo Renzi si ricordi che a decidere sul da farsi in merito alla formazione di un governo non è né lui, né il suo padre putativo politico Silvio Berlusconi, ma il presidente della Repubblica.

Di contro fa invece "tenerezza" e lascia allibiti come molti continuino a credere alle promesse di Renzi, finora puntualmente, se non scientificamente, disattese. Infatti, Renzi ha sempre fatto l'esatto contrario di ciò che ha detto, a partire dallo "stai sereno" rivolto a Letta.

Anche stavolta, Renzi ha pensato bene di accompagnare la sua promessa al fatto che il Pd non governerà con gli estremisti. Quindi, se Forza Italia e Partito Democratico avessero i numeri, perché non formare un governo? Questa eventualità era esclusa nelle parole di Renzi? Certo che no, perché Renzi (e anche Berlusconi) a questo mira.

Il fatto di non volerlo ammettere finisce per essere fastidioso, persino offensivo, perché questa strategia è fondata sulla convinzione che gli italiani siano dei cretini... e primi tra tutti quelli che votano Partito Democratico!

Inoltre, c'è un altro aspetto da valutare che il sofismo di Matteo Renzi non sembra aver sufficientemente soppesato. Ma è sicuro che Forza Italia - anche se si dovrebbe dire Silvio Berlusconi perché il partito è rappresentato solo da lui - non sia un partito "estremista"? Uno che afferma che i migranti sono una bomba sociale e che sono 600mila quelli da mandar via dall'Italia è difficile definirlo moderato. E senza neppure rivangare il Mangano eroe, i magistrati disturbati mentali, le leggi ad personam, le olgettine e i suoi problemi con la giustizia (passati e presenti).

La domanda che dovrebbe essere rivolta a Matteo Renzi, pertanto, è la seguente. Se Lega e 5 Stelle sono degli "arruffa popolo", un partito che pende dalle labbra di un ultra ottantenne con un curriculum come quello precedentemente appena accennato come dovrebbe essere considerato? Un moderato?