La chiusura di venerdì dei mercati finanziari ha segnato una nuova giornata negativa per le borse di tutto il mondo e per quella italiana con il Ftse Mib che perde il 3,5%, retrocedendo a 20.799 punti, dopo aver bruciato, finora, 95 miliardi.

Al contrario, ma in questo caso il dato è da considerarsi negativo, l'andamento dello spread è salito ad oltre 180 punti, dopo essere oscillato fin oltre i 200 ad inizio mattinata.

L'economia italiana è già in recessione e secondo Moody's a fine anno la contrazione del Pil per il nostro Paese potrebbe oscillare tra il -0,5% e il -0,7%.

L'aspetto consolatorio, se così lo vogliamo definire, è che la contrazione riguarderà anche gli altri Paesi.

Nel frattempo, per arginare gli effetti della crisi causata dall'epidemia di coronavirus, l’Abi si è attivata su due fronti. A livello internazionale ha deciso di richiamare l’attenzione delle autorità europee per allentare le regole sui crediti problematici per almeno sei mesi.

Sul fronte interno l'Abi ha esteso fino al 31 gennaio 2020 la possibilità di chiedere la sospensione o l'allungamento ai prestiti fino al 31 gennaio 2020, almeno per le micro, piccole e medie imprese danneggiate dal coronavirus.