La preghiera che ci sta raggiungendo attraverso "sorella rete" - come fa sapere padre Enzo Fortunato, attraverso il sito sanfrancescopatronoditalia.it - manifesta una Italia solidale, unita e pronta a leggere un senso e un significato profondo, non quello del castigo di Dio, ma quello di fare emergere nuove possibilità.

Nelle tante preghiere che ci arrivano c’è chi come Bianca la rivolge a Gesù: “Uniamoci in preghiera in questo momento molto delicato per l'umanità, Gesù ascolta la nostra preghiera” o Filomena che ci scrive: “Preghiamo per tutto il mondo. Questo Virus ci sta allarmando” o Clara che su Facebook: “E’ un periodo brutto per tutti, specialmente per gli ammalati. Che il Signore Gesù e San Francesco ci aiutano. Siamo in Quaresima e non possiamo andare in chiesa”. E poi c’è la speranza come quella presente nelle parole di Graziella: “Una preghiera a San Francesco perché si possa fermare questa epidemia”.

Poiché basiliche e parrocchie, grandi santuari e piccole cappelle si ritrovano ad affrontare un nuovo ruolo, una nuova emergenza imprevista ... Una nuova fragilità ci interpella, Si può anche telepregare? E’ questa la domanda. ...

Sì, si può anche “telepregare”. Ognuno di noi è solo con Dio, lo siamo in ogni momento. Alla preghiera corale si può supplire anche con momenti di raccoglimento individuali, un esempio è la webcam sulla tomba di San Francesco, che sta raccogliendo migliaia e migliaia di preghiere, dalle zone rosse, a quelle dove regna la paura e l’angoscia per una situazione inaspettata e drammatica.

Non ripetiamo l’errore del cardinal Borromeo nei Promessi Sposi, che per scongiurare la peste organizzò una processione che si rivelò fatale per il contagio.