Un accordo segreto è stato siglato fra l'Arabia Saudita ed il governo inglese, che non intende renderne pubblici i dettagli. Di siglare l'accordo si è occupato il ministro degli Interni, Theresa May, durante un incontro con la sua controparte saudita, il principe Muhammad bin Nayef, nel corso di una visita nel paese arabo lo scorso anno. Al tempo non vennero forniti dettagli sul viaggio, né si parlò di un accordo. Solo un anno più tardi, in un rapporto del ministero deli Esteri britannico, fu fatto un vago riferimento ad un accordo con i Sauditi per la "modernizzazione del ministero degli Interni". Su richiesta del Partito Liberal Democratico, che, al momento dei fatti faceva parte della coalizione di governo, il ministero degli Interni ha riconosciuto l'esistenza dell'accordo, ma si è rifiutato di fornire dettagli per motivi di sicurezza e per non compromettere le relazioni con l'Arabia Saudita. La notizia ha suscitato molta indignazione in Gran Bretagna, poiché il regime saudita ha una lunga storia di mancato rispetto dei diritti umani. Nel febbraio di quest'anno, il governo arabo ha dichiarato che verranno considerati atti di terrorismo parole e azioni ritenute dalle autorità capaci, direttamente o indirettamente, di disturbare l'ordine pubblico o di destabilizzare la sicurezza del paese. In marzo, questa definizione è stata ulteriormente estesa, includendo la promozione di idee atee, contatti con gruppi o individui oppositori del governo e l'organizzazione di manifestazioni di protesta. In Arabia Saudita, il ministero degli Interni è responsabile anche dell'esecuzione delle condanne a morte, come quella annunciata, per decapitazione, di Ali Mohammed Baqir al-Nimr, accusato di aver preso parte a manifestazioni anti-governative e di aver attaccato dei poliziotti all'età di 17 anni. Laburisti e Liberal Democratici hanno chiesto al ministro May di presentarsi in Parlamento per fornire dettagli sull'accordo.