Il Regensburg Domspatzen, letteralemnete i passeri del Duomo di Ratisbona, è il nome del coro della cattedrale di Ratisbona. In seguito alle prime denunce di abusi fatte nel 2010 da coloro che in passato avevano fatto parte del coro, la Chiesa cattolica tedesca ha dato il via ad un'indagine di cui ieri l'avvocato Ulrich Weber ha presentato i risultati, a dir poco agghiaccianti, prima che imbarazzanti.

Secondo quanto riportato nel rapporto, furono almeno 547 bambini i bambini del coro della Cattedrale di Ratisbona ad essere stati vittime di abusi fisici e psicologici tra il 1945 e i primi anni '90. Fra costoro, 67 subirono anche abusi sessuali. Inoltre, a questo va aggiunto che a dirigere il coro della cattedrale tra il 1964 e il 1994 è stato Georg Ratzinger, il fratello di Benedetto XVI, che pur non avendo commesso violenze era però a conoscenza di quanto avveniva, senza però intervenire per porvi fine. Naturalmente, in base a quanto afferma il rapporto.

Il rapporto stilato dall'avvocato Weber descrive quel coro come una specie di prigione, usando anche termini quale lager, campo di concentramento, dove le vittime erano bambimi, ragazzi che hanno subito abusi da parte di preti ed insegnanti.

Dopo le prime denunce del 2010, Georg Ratzinger chiese pubblicamente scusa per quanto era avvenuto, affermando però di essere stato all'oscuro dei fatti, aggiungendo anche che avrebbe comunque fatto qualcosa se avesse saputo degli eccessi di violenza perpetrati, pur ammettendo che anche lui aveva "distruibito" qualche schiaffo nei primi anni in cui era direttore, facendo però ammenda per quanto accaduto.

Ma il rapporto che è stato reso noto dice però tutt'altro, cioé che Georg Ratzinger sapeva degli abusi, ma non fece nulla per fermarli, attribuendo al fratello del Papa emerito la responsabilità di «aver chiuso gli occhi e non aver preso misure a riguardo».

I principali responsabli delle violenze sono stati il direttore della scuola ed il suo vice che, come ci viene fatto sapere, hanno potuto agire perché la gerarchia ecclesiastica ha taciuto su quanto accadeva per proteggere il buon nome dell'istituzione! Nel rapporto si critica anche il comportamento del cardinale Gerhard Ludwig Müller, vescovo di Ratisbona nel 2010 che, dopo le prime denunce, non ha subito cercato il dialogo con le vittime.

Si tratta dello stesso Gerhard Ludwig Müller che il 2 luglio 2012 fu nominato prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede da papa Benedetto XVI e che a inizio luglio 2017 non è stato rinnovato nel suo incarico da Papa Francesco, che lo ha sostituito con l'arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer.

Nel frattempo, l'attuale vescovo di Ratisbona Rudolf Voderholzer ha annunciato un piano di compensazione per le vittime che prevede rimborsi tra 5mila e 20mila euro che saranno pagati entro la fine dell'anno.