Mercoledì le Nazioni Unite hanno fissato in cinque anni il termine massimo entro cui tutti i Paesi possano garantire ai propri cittadini sistemi di allerta meteo precoce contro condizioni meteorologiche estreme causate dai cambiamenti climatici.

I sistemi di preallarme e le reazioni conseguenti ad un allerta salvano vite, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in un videomessaggio in occasione della della Giornata meteorologica mondiale.

Sarà  l'Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), ha poi aggiunto Guterres, a coordinare gli sforzi delle varie nazioni con un piano di azione che sarà presentato a novembre alla conferenza ONU sul clima di quest'anno (COP 27) in programma in Egitto.

Oggi un terzo della popolazione mondiale, ha poi ricordato il segretario generale dell'Onu,  in particolare nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo, non è ancora coperto da sistemi di allerta precoce. E in Africa è ancora peggio: il 60 per cento delle persone non ha alcun tipo di protezione.

"Il cambiamento climatico causato dall'uomo sta danneggiando ogni regione", ha affermato Guterres, e "ogni incremento del riscaldamento globale aumenterà ulteriormente la frequenza e l'intensità degli eventi meteorologici estremi. Dobbiamo investire allo stesso modo in adattamento e resilienza. Questo include le informazioni che ci consentono di anticipare tempeste, ondate di calore, inondazioni e siccità".



Crediti immagine: © WMO/Muhammad Amdad Hossain. Un giovane ragazzo si trova di fronte a una pozza d'acqua in una zona di siccità in Bangladesh