Venerdì 6 ottobre si è svolta la direzione nazionale del Partito Democratico. L'assemblea, come sempre, ha approvato all'unanimità la relazione del segretario Matteo Renzi, trovandosi pienamente d'accordo sul fatto che il Rosatellum bis sia la legge elettorale con cui è possibile andare alle urne alle prossime politiche.

Questo è l'ultimo esempio della buona politica renziana. D'altronde è stato lo stesso Renzi a coniare lo slogan e, da elettori, ci si attenderebbe che stesse a significare coerenza e chiarezza in ciò che un partito fa e propone. Da quando Renzi è divenuto segretario e premier del PD, tutto si è visto nella politica italiana e nel suo partito, tutto... eccetto che coerenza e chiarezza.

Così, perché dovremmo stupirci per quello che sta avvenendo in relazione alla nuova legge elettorale che in quetsi giorni viene "cesellata" nelle Commissioni parlamentari? Infatti, in Italia, dopo che Berlusconi dette il via alla moda della legge elettorale ad hoc in funzione di ottenere il miglior risultato possibile per il partito che per ultimo è stato al governo, nel Paese non è stato più possibile avere una legge elettorale seria e credibile che garantisse un giusto equililbrio tra rappresentanza e governabilità.


Dopo gli ultimi interventi della Consulta che hanno bocciato la legge precedente e pure quella che Renzi aveva voluto per sostituirla (e senza neppure che sia mai stata utilizzata), adesso i artiti della maggioranza che supporta Gentiloni, con l'appoggio di tutto il centrodestra, stanno affannandosi sul concordare nei minimi dettagli come la prossima legge elettorale, definita Rosatellum bis dal nome del proponente PD Rosati, possa garantire ai vari partiti e ai loro rapresentanti un seggio anche nella prossima legislatura.

Tutto, ovviamente, sotto l'ombrello della buona politica. Garantisce Renzi.

Niente preferenze, ma che siano facoltative, il voto non sia disgiunto, che ci sia la soglia al 3 percento su base nazionale ma calcolata su base regionale e superata in almeno tre regioni, possibilità delle coalizioni a cui possono essere assegnati i voti dei partiti ad essa collegati che superino l’1% ma non lo sbarramento del 3%... e via di questo passo! Come si vede, ciò che sarà licenziata alla fine dei lavori sarà una legge elettorale assolutamente chiara... a tutti coloro che, in possesso di almeno una laurea in matematica, avranno almeno anche frequentato qualche master in alcune delle più prestigiose università estere.

Ma in nome della buona politica, qualche dubbio sulla chiarezza del Rosatellum nella sua nuova stesura, ovvero Rosatellum bis, se lo deve esser fatto venire anche il relatore Emanuele Fiano che ha proposto che sulla scheda siano scritte alcune istruzioni per l’uso per gli elettori!

Sempre in nome della buona politica.