Un racconto che scava nell’animo umano attraverso una trama avvincente e soprannaturale. “Shine” è il nuovo romanzo di Greta Viola, capace di unire pathos, introspezione e colpi di scena, per regalare al lettore un’esperienza letteraria intensa e coinvolgente, senza facili finali da fiaba.
Bentrovata, Greta. Il titolo del tuo nuovo libro, “Shine”, è “parlante”? Preannuncia cosa avverrà nelle pagine seguenti?
Il titolo del mio libro, “Shine”, è anche il nome del protagonista maschile, Shine James. Vista la sua misteriosa natura soprannaturale, desideravo per lui un nome fuori dal comune… E, per certi versi, è anche collegato al suo percorso all’interno della vicenda. Shine è un personaggio senza dubbio positivo, che compie un “viaggio” che lo porterà a diventare la versione migliore di sé stesso.
Senza togliere al pubblico il piacere della lettura, ritieni che l’espediente dei poteri soprannaturali sia necessario in alcuni punti della storia? Cosa ti affascina?
Ho sempre amato le storie in cui è presente un elemento soprannaturale, ne sono incredibilmente affascinata. E credo anche che in alcune parti della storia, soprattutto verso la fine, sia un elemento decisamente importante. Mi piace pensare che il mondo sia molto di più di ciò che riusciamo a vedere con i nostri occhi.
A chi consiglieresti, in particolar modo, la lettura di questo romanzo?
Lo consiglierei in particolare a chi ama le storie soprannaturali e romantiche con un pizzico di mistero, ma al tempo stesso a chi abbia voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito. Per me è molto importante ribadire che non ho scritto questa storia seguendo ciò che va di moda, ma solo le mie sensazioni e ciò che avrei voluto trovare io stessa in un libro. Inoltre credo sia una storia adatta a tutte le età: i miei personaggi sono adulti e giovani adulti (e non adolescenti, come in molti altri libri di genere affine al mio).
Vorresti trasmettere un messaggio al tuo pubblico?
Ho scritto questo libro perché desideravo semplicemente raccontare una storia, intrattenere, ma al tempo stesso volevo mostrare dei personaggi “veri”, autentici, che sanno affrontare le situazioni e risolvere i problemi mostrando equilibrio. Credo ci sia bisogno di mostrare esempi positivi, e non le solite storie malsane in cui uomini e donne si fanno del male a vicenda. È anche una storia in cui non tutto è “rose e fiori”, in cui non c’è il classico lieto fine da fiaba e in cui i sentimenti non sono raccontati in modo stucchevole e poco realistico.