Le foglie di Echinacea e il succo della pianta sono un rimedio tipico della medicina degli Indiani d'America, molto utilizzato per la medicazione di ferite ma anche come prevenzione contro i malanni di stagione e addirittura, c'è chi lo considera un ottimo afrodisiaco (su quest'ultimo effetto va sottolineato come non vi siano studi scientifici a conferma).

Le moderne ricerche scientifiche confermano diverse e importanti attività biologiche, in particolare a carico degli estratti di radice e nello specifico come attività antivirale e immunostimolante per via del quantitativo di polisaccaridi, mentre l'olio essenziale ha proprietà antibatteriche.

E' ormai noto come l'Echinacea aumenta le difese immunitarie in corso di raffreddore o altro malanno di stagione con aumento dell'attività macrofagica e della produzione di interferone e citochine che esplicano un'efficace attività antinfiammatoria.

Gli studi scientifici al riguardo confermano l'efficacia nella prevenzione e nella terapia di stati infiammatori e infettivi delle via aeree, sopratutto di quelli di tipo virale.

Riguardo l'utilizzo, vanno scartati in partenza estratti idroalcolici (tinture ed estratti fluidi) che non siano adeguatamente titolati e standardizzati.
La forma più indicata di utilizzo è quella in estratto secco titolato con doppia standardizzazione sia in polisaccaridi che in echinacoside. Posologia media di 300 mg per tre volte al giorno.

Controindicata nei soggetti allergici e nei pazienti affetti da malattie autoimmuni, può interferire con il metabolismo di farmaci assunti in contemporanea e pertanto, così come nei casi di gravidanza e allattamento, va assunta solo sotto controllo di un medico esperto in Fitoterapia.

Articolo inviato da Clorofilla erboristeria