Non passa giorno ormai, che le vicende societarie del Milan non facciano notizia, alimentate - ad esser sinceri - anche da quelle soprtive.

Ormai è dato per acquisito quello che per acquisito era già dall'inizio, cioè che il compratore cinese è poco o nulla danaroso e che l'operazione di acquisto è quanto mai poco trasparente. L'unica novità in questa situazione è l'ad Fassone che ha smesso di dichiarare che la situazione finanziaria del Milan è quanto mai solida.

Da una parte Yonghong Li starebbe trattando, ma pare senza successo, il rifinanziamento della holding Rossoneri Sport Investment Lux. Operazione che significherebbe, da parte del cinese, trovare un altro finanziatore che possa consentirgli di dare indietro i soldi al fondo Elliot, aprendo però un debito analogo ma - è questa la logica dell'operazione - ad un tasso d'interesse più basso.

Dall'altra si rincorrono le voci di possibili soci o acquirenti. A quella pubblicata dal sito Calciomercato.com, che faceva riferimento ad una indiscrezione raccolta in ambienti finanziari londinesi, di una multinazionale dell’edilizia con sede negli Stati Uniti disponibile all'acquisto della società e alla costruzione di un nuovo stadio, si è aggiunta quella riportata da Repubblica che, invece, parla di un investitore arabo disponibile ad entrare in società con Rossoneri Sport Investment Lux oppure a rilevarne le quote.

L'unica cosa certa è che il Milan, in un futuro prossimo, non sarà più cinese.