Il WWF Italia ha presentato un esposto al Consiglio dei Ministri contro la "leggina tagliaboschi" nelle aree vincolate, chiedendo di ricorrere alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di incostituzionalità.
Il 21 dicembre il Consiglio Regionale ha infatti approvato una norma che modifica la Legge Forestale regionale, introducendo la possibilità di eseguire tagli boschivi ‘colturali’ anche in aree specificamente vincolate senza dover ottenere l’autorizzazione paesaggistica (LR 52/2021).
"Si tratta - afferma il WWF – di un film già visto: con la scusa ‘semplificazione’ si riducono le tutele dei beni comuni per favorire interessi spesso del tutto contrari. Le semplificazioni non si fanno a colpi di accetta (è proprio il caso di dirlo) ma devono essere fondate su un confronto con tutti i soggetti istituzionali e i portatori di interesse, comprese le associazioni di protezione ambientale, nonché sul rispetto dei fondamentali principi di tutela dell’ambiente e del paesaggio".
Il Consiglio Regionale della Toscana ha invece, ancora una volta, scelto la strada del sostegno alle motoseghe piuttosto che ai nostri beni naturali e paesaggistici. E così, invece di aprire un confronto con Sovrintendenze e Ministero, per valutare le indicazioni, sito per sito, di possibili attività silvicolturali, ha deciso di legiferare in modo apertamente contrario al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (d.lgs. 42/2004), che è ancora oggi un importante baluardo a difesa delle nostre bellezze naturali. Questa norma contrasta inoltre con un recente decreto del Presidente della Repubblica emesso, in collaborazione con il Consiglio di Stato, su un caso simile avvenuto in Maremma.
"Confidiamo – conclude il WWF - che il Consiglio dei Ministri voglia intervenire e portare al vaglio della Corte Costituzionale il provvedimento regionale, che vìola in modo evidente le disposizioni nazionali in materia e che rischia di aprire al taglio di tanti boschi che rendono così unico il paesaggio toscano".